Di seguito un comunicato diffuso dai responsabili:
L’Orchestra Tebaide rende omaggio a Giacomo Puccini, nel centenario della morte, con un Gran galà in programma sul palco del Teatro Nuovo di Martina Franca il prossimo 29 novembre. Una scelta certamente non casuale quella della data. Proprio il 29 novembre del 1924 segna infatti la scomparsa dell’ultimo grande compositore operistico italiano, il più acclamato al mondo, geniale precursore della modernità.
Uno spettacolo dal grandissimo impatto emozionale, che vedrà in scena insieme gli oltre 80 elementi dell’Orchestra sinfonica “Tebaide d’Italia”, diretti dal Maestro Cosimo Maraglino, la grande corale “Tarenti Cantores”, l’attore Andrea Casulli e i solisti, meravigliose voci del panorama musicale nazionale ed internazionale: il soprano Anna Maria Stella Pansini, Stefano Sorrentino e Miryam Marcone. Alla regia, l’esperta Raffaella Balestra, autrice anche dei testi.
Puccini è stato un personaggio controverso, un artista versatile e uomo di indole moderna che ha vissuto pienamente sperimentando tutte le comodità e i fasti di una vita fatta di alta velocità e forti emozioni – si legge nella presentazione dello spettacolo – Il racconto viene quindi affidato a tre distinte linee narrative.
La prima, quella di Giuseppe Adami, drammaturgo e giornalista nonché critico musicale e biografo, interpretato dal giovane e promettente Andrea Casulli. Adami è stato l’ultimo librettista di Puccini avendo scritto tra l’altro i libretti delle opere: “La Rondine”, “Il tabarro” e “Turandot”. Il suo punto di vista è particolareggiato, in quanto già da giovane, ancor prima degli studi in legge, cominciò a collaborare proprio con Giulio Ricordi entrando in contatto con tutti i protagonisti del melodramma italiano. Adami stesso ci informa che non era semplice essere il librettista di Giacomo Puccini, dotato sì di genialità ma anche di un forte temperamento che rendevano difficile il lavorarci assieme. Il rapporto professionale tra Adami e Puccini fu invece proficuo e roseo proprio perché Adami aveva appreso dal grande Giulio Ricordi le tecniche di approccio capaci di ammansire l’indole del compositore.
Altro personaggio in scena, affidato alla bravissima Gisella Carone, è quello di Elvira Bonturi, prima compagna e poi moglie di Giacomo. Il racconto di Elvira è più intimo e personale, svela il profondo amore che legava i due, così travolgente da portarla a fuggire con Giacomo abbandonando il suo precedente marito e ben due figli. Il primo marito era un uomo facoltoso e benestante di Lucca precisamente un commerciante, dedito ai “viaggi d’affari”, entrambi con la passione del bel canto propose alla moglie di prendere lezioni di piano da un suo giovane e promettente amico: Giacomo Puccini. Galeotto fu il pianoforte e chi lo suonò. Giacomo ed Elvira si innamorarono perdutamente l’uno dell’altra e ben presto, questo amore, diede i suoi frutti, il piccolo Antonio. Elvira fuggì portando con sé Fosca, la sua primogenita. La romantica fuga fu uno scandalo per tutta Lucca.
Il terzo punto di vista è quello del Maestro stesso, le sue melodie e le leggendarie “eroine pucciniane”, raccontate attraverso le note dell’orchestra sinfonica “Tebaide d’Italia”, la grande corale “Tarenti Cantores” e i nostri bravissimi solisti.
“Parlare di Puccini – evidenzia Raffaella Balestra nelle sue note di regia – significa anche parlare della “Casa Ricordi” e di Giulio Ricordi in modo particolare. Rievocare il fascinoso fermento culturale dei caffè letterari, luoghi di socialità in cui nascevano e si diffondevano le idee, luoghi di sfide culturali entrate nella leggenda dalle quali sono nate le più importanti opere letterarie e musicali di fine Ottocento fino ai primi cinquant’anni del Novecento. Significa ricordare l’importanza dell’editoria, la “Casa Ricordi” nello specifico, che rivoluziona un sistema che poggiava sul teatro e non sempre garantiva la diffusione dell’opera indipendentemente dal suo valore. L’editoria, invece, punta alla massima diffusione dell’opera puntando, per la prima volta, sul marketing e le strategie comunicative.
All’interno di questo contesto ho immaginato il giovanissimo Giuseppe Adami, che percorre una silenziosa Galleria Vittorio Emanuele alle prime luci dell’alba diretto nell’antica sede della “Ricordi” per giungere in anticipo rispetto al Commentatore Giulio. Deve controllare la corrispondenza, leggere le recezioni delle opere che sono state in scena la sera prima nei teatri del Mondo, preparare il caffè, rivedere i contratti e leggere i nuovi libretti che giungono copiosi ogni giorno. Deve essere informato e preparato su ogni aspetto e su ogni domanda che il commentatore potrà porgergli. L’ho immaginato come Rodolfo, un giovane poeta che sogna la ribalta, la fama e nel frattempo sgobba per riuscire a mantenersi nella grande Milano.
Povero nelle sostanze e ricco di ideali, proprio come i protagonisti della “Boheme”. L’ho immaginato fare amicizia con gli artisti della Ricordi che lavorano ai bozzetti delle locandine e ai compositori, quelli insicuri ancora acerbi che hanno bisogno di essere spronati poi ho immaginato Giacomo Puccini che entra per la prima volta alla Ricordi, dopo il debutto delle “Villi” e finalmente firma il contratto e incomincia la sua carriera. Ho immaginato tutto scandito dai rintocchi di un pendolo che segna lo scorre inesorabile del tempo, gli incontri i successi e soprattutto gli insuccessi. Le cadute che hanno segnato profondamente Giacomo senza, per fortuna, minare la sua fiducia nelle sue capacità. Soprannominato dallo zio, suo primo insegnante, “Falento” ovvero Fannullone senza talento altro non è che un giovane che sgomita per trovare il suo posto nel mondo così come accade ancora oggi“.
PUCCINI 100 – Omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della scomparsa
Regia e testi: Raffaella Balestra
Biglietti con SPECIALE PROMOZIONE (15 euro e 10 euro per gli under 18) al botteghino del Teatro Nuovo: 080.840.73.13.