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Taranto: l’Asl non può interrompere la convenzione, sostiene un medico di famiglia. E il giudice sospende il provvedimento Sarebbe entrato in vigore oggi. Discussione di merito, in sezione lavoro del tribunale, l'11 marzo. L'azienda sanitaria locale vuole eliminare le convenzioni con alcuni dottori perché hanno pochi assistiti

enrico pellegrini

enrico pellegriniIl medico che ha promosso il ricorso è di Martina Franca. Non è in queste ore, l’unico ad avere preso l’iniziativa, perché lo seguono, stando alle indiscrezione, gli altri dieci e più, gravati dallo stesso provvedimento dell’Asl Taranto. Il decreto del giudice vale solo per uno, il problema è di tutti loro. Ed è questo: siccome avete meno di trecento assistiti, è il ragionamento dellAsl, la convenzione finisce qui. Provvedimento pubblicato tre giorni fa, in vigore da oggi. Il giudice del lavoro ha decretato: per ora si blocca, data anche la particolarità della tempistica e del tipo di professione che è fiduciaria fra professionista e cittadino; poi si andrà nel merito.

Di seguito un comunicato diffuso dagli avvocati Alberto Maria Durante e (foto) Enrico Pellegrini:

Il Giudice del Lavoro di Taranto sospende il provvedimento della ASL di rescissione della convenzione con 14 medici di base della provincia di Taranto.

Con decreto di oggi 29 febbraio 2016 il giudice monocratico della sezione Lavoro del Tribunale di Taranto, dottor Cosimo Magazzino, ha sospeso gli effetti del provvedimento dell’Asl Taranto nei confronti di un medico di base del comune di Martina Franca. L’atto dell’amministrazione dell’ente avrebbe portato a interrompere la convenzione, nei confronti di vari medici di medicina generale della Provincia di Taranto (Massafra, Martina Franca, Torricella, Taranto, Sava, Mottola e Ginosa), meglio conosciuti come medici di famiglia. Un provvedimento ritenuto inaccettabile, per le motivazioni avanzate dall’azienda sanitaria locale, come hanno evidenziato gli avvocati Enrico Pellegrini ed Alberto Maria Durante, in rappresentanza di alcuni di questi medici. L’ente sanitario vuole interrompere il rapporto di convenzione, da oggi 29 febbraio, perché i medici in questione hanno ciascuno un numero di pazienti inferiore a trecento. Un criterio inammissibile, a parere dei due avvocati. Infatti, dichiara l’avvocato Pellegrini, “il giudice del lavoro, dott. Magazzino, con il suo provvedimento cautelare, accogliendo in prima battuta la nostra doglianza, ha avuto riguardo alla specifica natura dell’attività medica ed in particolare al delicato rapporto tra medico e paziente”.
La trattazione nel merito della vicenda, dopo il provvedimento urgente del giudice Magazzino per sospendere gli effetti del provvedimento Asl, si terrà l’11 marzo.


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