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Martina Franca: l’hospice per i malati di tumore, la preoccupazione del consigliere regionale E quella del sindaco

francesco laddomada

Di seguito un comunicato diffuso da Francesco Laddomada, consigliere della Regionr Puglia. A seguire l’intervento del sindaco di Martina Franca. Il problema era stato sollevato dal consigliere regionale Pietro Lospinuso:

Interviene a sostegno della Struttura sanitaria Hospice San Bartolomeo di Martina Franca, il Consigliere regionale Francesco Laddomada, in merito alla ‘revoca di autorizzazione all’esercizio e accreditamento’, precedentemente riconosciuti al Centro.

“La Struttura sanitaria Hospice San Bartolomeo, sita in Martina Franca – spiega Laddomada – è l’unico centro specializzato nelle cure palliative e terapia del dolore per malati oncologici terminali – con la gestione anche della famiglia del paziente in questa delicata fase della malattia. Considerando la cospicua spesa richiesta per sostenere ogni singolo trattamento, secondo quanto previsto dalle Linee Guida nazionali, tale attività socio-assistenziale necessita, per realizzarsi, del finanziamento da parte del SSN. D’altro canto il Centro è stato contrattualizzato dall’ASL di Taranto con abbondante ritardo dal riconoscimento regionale del Servizio e Accreditamento, e per soli 10 su 24 posti letto; da ciò la conseguente difficoltà nella gestione del Servizio stesso.

Ho chiesto alle rappresentanze istituzionali regionali di competenza – continua Laddomada – la sospensione della revoca al Centro, per meglio valutare le responsabilità del caso, onde evitare gravi disfunzioni nella rete socio-assistenziale sanitaria – come per l’interruzione del Servizio di Trasporto oncologico -, certamente non trascurabili a fronte della gravità del problema oncologico nella realtà territoriale della provincia di Taranto.

Inoltre – afferma il Consigliere – la chiusura del Centro avrebbe una pesante ripercussione sui lavoratori impiegati nella Struttura, in un momento di drammatica crisi occupazionale. Pertanto, auspico – conclude il Consigliere Laddomada – che sia riconfermata al Centro San Bartolomeo l’autorizzazione a svolgere il prezioso ruolo di accompagnare il malato e la sua famiglia  nella difficile fase terminale della malattia oncologica, con un’adeguata e degna assistenza sanitaria, come sancito dalla Legge. Tutto ciò, a tutela dei malati oncologici e delle loro famiglie e del lavoro di tanti operatori sanitari.”

…..

Il Sindaco Franco Ancona ha ricevuto una delegazione dell’Hospice San Bartolomeo a seguito della revoca, da parte della Regione Puglia, dell’autorizzazione all’esercizio e all’accreditamento del Centro.

 

 

Già nei mesi scorsi, dopo un altro incontro con i gestori, il primo cittadino aveva inviato all’Assessore Regionale alla Sanità, Elena Gentile, e al Direttore Generale della Asl di Taranto, Fabrizio Scattaglia, una lettera in cui auspicava che la Regione rivedesse la decisione dell’allora paventata chiusura.

 

 

Si tratta di una struttura che ospita diversi malati terminali e che svolge un servizio in un momento di particolare bisogno sia degli ammalati che delle loro famiglie. Bisogna anche considerare che tale centro impiega numerosi addetti e che la sua chiusura avrà delle ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale.

 

 

La preoccupazione del Sindaco è che questa incresciosa vicenda burocratica della nostra sanità non abbia effetti sui degenti e che sia trovata una soluzione per assicurare una servizio adeguato alla popolazione ionica.

 

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1 Comment

  1. Il mio intervento è dettato dal fatto che nel mese di ottobre 2013, abbiamo ricoverato presso il Centro Hospice S. Bartolomeo di Martina Franca, il mio papà, purtroppo essendo malato oncologico terminale è deceduto dopo 15 giorni di ricovero.
    Voglio esprimere il mio parere sperando possa essere utile, la struttura è un centro nato per la terapia necessaria ai malati terminali, ho riscontrato il servizio svolto da parte del personale addetto sia infermieristico che ausiliario e dei medici ottimo e professionale, tanta educazione, rispetto e pazienza, non solo per i malati ma anche per le famiglie che assistono, la struttura al contrario di altre esistenti sul territorio, permette alle famiglie di sostare più tempo al fianco dei propri cari, aiuta le stesse ad affrontare la delicata fase della malattia e il malato a lasciare questo mondo con grande dignità.
    Mi chiedo e mi immedesimo nelle famiglie, dove andranno i pazienti, come e dove saranno assistiti fino alla fine, e il personale addetto? In questo periodo di crisi lavorativa quanti nuclei famigliari resteranno senza uno stipendio a fine mese..
    Spero con tutto il cuore che le istituzioni possano trovare una soluzione per permettere alle famiglie che ogni giorno vivono il dramma della malattia di essere accompagnati nella fase più critica con rispetto e dignità.

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