Di Nino Sangerardi:
La sezione centrale della Corte dei Conti ha depositato il referto sul Bilancio,anno 2015, dell’Autorità portuale del Levante di cui fanno parte Bari, Barletta e Monopoli.
Il risultato dell’esercizio finanziario è positivo nella misura di 1.435.195 euro,invertendo la tendenza rispetto all’anno precedente : – 50.904 euro. L’avanzo di amministrazione è pari a 9.166.614 euro a fronte di 7.661.429 del 2014.
Negativo l’esito economico che raggiunge la cifra di meno 191.361 euro ma registra un miglioramento stante il meno 321.790 euro del 2014. Il patrimonio netto passa da 3.813.254 del 2014 a 3.621.893 del 2015, i canoni concessori sono in incremento avendo ottenuto nel 2015 euro 2.177.731 tenendo conto dei 2.067.148 incassati nel 2014, però si deduce negativa la percentuale di incidenza dei canoni riscossi su quelli accertati : 72,97% nel 2015,83,43 nel 2014.
Per quanto riguarda il traffico delle merci c’è un aumento complessivo del 6,63% dovuto ai dati delle rinfuse solide(merce o carico non imballato) che passano da 5,4 milioni di tonnellate del 2014 a 5.9 milioni contate nel 2015, quello relativo ai contenitori si attesta a 60 mila TEU(twenty equivalent unity) e 36 mila nel 2014.
E il via vai dei passeggeri? Mette in luce una diminuzione sensibile: 1.686.733 passeggeri nel 2014 a 1.492.446 durante l’anno 2015. Il settore che risente maggiormente della crisi è quello crocieristico.
L’Autorità portuale ha in pianta organica 35 unità–di cui 4 dirigenti,13 quadri,18 impiegati–al costo annuale di 3.081.583 euro.
La spesa impegnata è in lieve flessione, sale quella inerente l’organizzazione di corsi e delle varie indennità e rimborsi connessi alla riqualificazione del personale.
Il Piano regolatore del porto è un atto di pianificazione fondamentale per le opere e l’assetto della struttura marittima territoriale.”I piani regolatori dei porti di Bari(l’ultimo è riconducibile all’anno 1974),Barletta e Monopoli—scrivono i Giudici—risultano datati e a tal fine sono state poste in essere iniziative per l’aggiornamento. Nelle more della predisposizione del nuovo Piano regolatore l’Autorità portuale ha definito, con il Comune di Bari,un provvedimento sulle strategie per lo sviluppo”.
Le entrate correnti riconosciute assommano a 11.056.971 euro e sono costituite in prevalenza da quelle tributarie(euro 3.988.081) ,dalla vendita dei beni e dalla prestazione di servizi per euro 4.619.733,dai redditi e proventi patrimoniali per euro 2.179.765.Le entrate in conto capitale incrementano del 4% esclusivamente per effetto del contributo dello Stato : 2.544.616 nel 2015 e 858.039 nel 2014.
In merito al capitolo denominato Partecipazioni Societarie, la Corte rileva “…la lacunosità delle informazioni contenute nella nota integrativa. L’Autorità non ha proceduto al piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni possedute direttamente o indirettamente,da adottarsi entro il 31 marzo 2015. Pur prendendo atto delle motivazioni addotte dall’Autorità portuale con documento dell’aprile 2016,inviato anche a Ministero e Collegio dei revisori, la Corte non può non sottolineare l’obbligatorietà di adeguamento alle prescrizioni normative”.
La relazione dei magistrati contabili,presidente Enrica Laterza e estensore Patrizia Coppola Bottazzi, è stata inviata ai presidenti di Senato e Camera.
Con decreto Legge del 25 ottobre 2016 sono state create quindici Autorità di sistema portuale.
Di conseguenza al posto di quella di Bari,Barletta e Monopoli subentra l’Autorità di sistema portuale del mare adriatico di Bari, Brindisi,Manfredonia,Barletta, Monopoli.
Presidente è stato nominato, su proposta del Ministro dei Trasporti Graziano Delrio, d’intesa con il presidente della Giunta regionale pugliese Michele Emiliano, e parere favorevole(a maggioranza) della Commissione parlamentare Lavori Pubblici e Comunicazioni, il Prof. Ugo Patroni Griffi.
Scelta che ha visto opporsi Assoconsum e Codacoms nonché interrogazioni parlamentari sottoscritte da ben 16 tra senatori e deputati del Movimento Cinque Stelle che hanno chiesto,tra l’altro, l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione al fine di vagliare la legittimità delle mansioni istituzionali di gestione di enti pubblici assunti da Ugo Patroni Griffi.
Quest’ultima ha ratificato “ l’insussistenza dell’inconferibilità dell’incarico di presidente dell’Autorità portuale”.