Il sindaco ha cercato di dare questo contenuto a quanto accaduto: l’adesione degli immigrati è stata libera e Bitonto è un modello di integrazione. Tuttavia, nei confronti degli organizzatori della processione, è bufera. Non pochi cittadini indignati per quanto hanno visto durante la processione, il corteo storico per la festa patronale della Madonna Immacolata. Corteo che rievoca quanto avvenne il 25 maggio 1734: l’esercito spagnolo sconfisse quello austriaco dando il via all’indipendenza del regno delle Due Sicilie.
Fra i partecipanti alla manifestazione rievocativa e vestiti, al pari degli altri, in abiti d’epoca, c’erano immigrati. Il loro ruolo, stallieri. Cioè, dovevano pulire, scopa e paletta, lo sterco dei cavalli che passavano durante il corteo. Ma tipo, un principe o un altro tipo di nobile o di comandante, il migrante no? Questo è il senso della protesta e sui social network c’è anche chi ha parlato di “scelta orribile e disgustosa”, perfino. Il sindaco, di tutto ciò, si dice serio. Scrive Michele Abbaticchio, di essere fiero per l’indignazione di chi chiede parità di trattamento per i migranti e di essere fiero dei membri dell’Accademia, protagonisti da molti anni delle iniziative culturali finalizzate a migliorare la città. “La Bitonto migliore passa dal confronto e dalla comprensione“. Solo che stavolta, forse, non è che si siano capiti tanto.