Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:
All’1,30 dopo l’ennesima sospensione, si consuma l’ultimo colpo di scena della maratona che ha visto le forze politiche impegnate a modificare la legge elettorale nell’ultimo giorno utile. In piena notte il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, ha dovuto prendere atto della mancanza del numero legale causa le numerose assenze tra i banchi dell’opposizione e dichiarare la chiusura dei lavori, circostanza che coincide con la conclusione dell’attività della X legislatura.
L’intervento del capogruppo del Pd, Paolo Campo spariglia le carte: “piuttosto che stare qui a discutere del nulla – accusa Campo indicando i 1950 emendamenti come causa della decisione – è meglio affidarsi a quanto il Governo nazionale farà sostituendosi al Consiglio regionale in tema di doppia preferenza di genere”
Seguono l’uscita dall’aula di numerosi esponenti del governo e della maggioranza. Restano tra i banchi le opposizioni che contestano quello che Nino Marmo, capogruppo di FI, definisce “abdicazione della maggioranza dal proprio ruolo nell’ultimo giorno in cui la legislatura si spegne”
Ed è ancora Marmo a spiegare il rifiuto opposto dalla maggioranza alla proposta di mediazione che questa volta sono le opposizioni a proporre: ritiro di tutti gli emendamenti, approvazione immediata della doppia preferenza di genere, conferma del 60% della presenza massima di un genere rispetto all’altro con il mantenimento della ammenda pecuniaria che si inasprisce con l’inammissibilità delle liste a decorrere dalla 12. Legislatura.
Non c’è tempo per discuterne. In aula non ci sono consiglieri in numero sufficiente per proseguire.
Ora toccherà al governo. E se non si dovesse “inventare” qualche alternativa si potrebbe andare al decreto. Che poi richiederebbe sessanta giorni per la conversione. Eccetera. Così, qualcuno inizia a sussurrare l’ipotesi (salvo soluzioni diverse) di elezioni regionali a dicembre.
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Di seguito una dichiarazione di Raffaele Fitto:
“In Puglia sul tema della legge elettorale relativamente alla parità di genere si sta consumando un pericoloso gioco politico-elettorale che mette a rischio la tenuta democratica delle Istituzioni. E’ necessario fare chiarezza ricostruendo i fatti: per tutta la legislatura, Emiliano e la sua maggioranza non hanno mai affrontato il tema.
“Nei giorni scorsi dopo la diffida del Governo, la Giunta regionale approva un testo di legge che prevede la doppia preferenza di genere. La Commissione approva il testo della Giunta all’unanimità e lo invia in Consiglio regionale. Il centrodestra pugliese in Consiglio regionale avrebbe votato e voterebbe il testo della giunta Emiliano senza discussione. In Consiglio invece vengono presentati molti emendamenti che nulla hanno a che fare con la parità di genere. A questo punto l’opposizione di centrodestra ne presenta oltre 2000 (pronti a ritirarli in un minuto) non per ostruzionismo, ma con il chiaro obiettivo di votare solo ed esclusivamente il testo della Giunta e niente altro. Tra tanti emendamenti ne viene approvato uno ( il cosiddetto emendamento Lopalco) con il voto segreto sul quale la maggioranza si spacca e vota con buona parte dell’opposizione. Emiliano va su tutte le furie e decide di abbandonare l’aula con buona parte della sua maggioranza. Manca il numero legale e quindi termina il Consiglio! Basta leggere il verbale con le dichiarazioni finali per trovare riscontro. Questi i fatti!
“Cosa c’entra la parità di genere con tutto questo? Come possono Emiliano ed il Pd chiedere l’intervento sostitutivo del governo dopo aver abbandonato deliberatamente l’aula ed aver fatto venir meno il numero legale dopo 5 anni di inerzia? C’è mai stato in passato un intervento sostitutivo di questo tipo da parte del governo nei confronti di una regione su qualsiasi altra materia? Quando e come sarà pubblicato il decreto di indizione delle elezioni? Oggi siamo al 29 luglio ed entro il 4 agosto DEVE essere pubblicato diversamente che facciamo? Rinviamo le elezioni? Il Presidente del Consiglio, Conte, ed il Ministro dell’Interno, Lamorgese, diano risposte chiare e garantiscano il corretto funzionamento della macchina elettorale. Al presidente del consiglio regionale Loizzo chiedo di convocare il consiglio ad horas per approvare in 10 minuti non una nostra legge ma esattamente il testo approvato da Emiliano e dalla sua giunta qualche giorno fa”.
Di seguito un comunicato diffuso dalla fondazione Bellisario:
PUGLIA: GOLFO, POLITICA MASCHILISTA E RETROGRADA, GOVERNO FACCIA RISPETTARE LEGGE SU DOPPIA PREFERENZA DI GENERE
“Ieri nel Consiglio regionale pugliese si è consumata la sconfitta della politica, non delle donne. Una politica maschilista e retrograda che continua a voler tenere le donne lontane dal governo della Regione”. Sono le dichiarazioni di Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario
“Stasera in Consiglio dei Ministri approderà un decreto legge che riguarda il vergognoso caso pugliese ma anche le altre Regioni rimaste inadempienti alla norma nazionale che impone meccanismi di equilibrio di genere nella legislazione elettorale regionale, e mi auguro che vengano assunti provvedimenti decisi e decisivi. Come Fondazione Marisa Bellisario e insieme a centinaia di altre donne, ci siamo mobilitate in Puglia come in Calabria ma non è bastato e ora chiediamo che il Governo intervenga per far rispettare il dettato costituzionale oltre che una legge nazionale. Non è più tollerabile che Consigli regionali composti in larga maggioranza da uomini continuino a rigettare una norma di civiltà come la doppia preferenza. È uno spregio non solo alle donne ma a quanti, tra gli uomini di buonsenso, credono in una democrazia paritaria. E mi auguro che già a settembre in Puglia le donne diano un segnale deciso, rifiutando un simile e ottuso modo di fare politica e votando altre donne”.
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