Di seguito il comunicato:
Presentato a Troia il primo progetto dedicato ai malati di Alzheimer e alle famiglie. Asse portante sarà l’inclusione sociale e la prevenzione dell’isolamento. Intanto arriva anche la proposta per realizzare un quartiere destinato ad ospitare chi è colpito da malattie neurodegenerative.
Troia, da oggi, ha uno spazio speciale dedicato ad una tra le più gravi malattie neurodegenerative, l’Alzheimer. Si chiama Caffè Alzheimer, è un luogo protetto dedicato a chi è colpito dalla malattia e soprattutto ai suoi familiari e ai caregiver, avrà sede nella Casa di Riposo San Giovanni di Dio. Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia e dal Ministero del Lavoro grazie al Bando Puglia Capitale Sociale 3.0 è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Filomena Casoli – Legale rappresentante della Fondazione San Giovanni di Dio; Vincenzo Giannelli, legale rappresentante di CreoLav srl, l’impresa sociale che ha curato il progetto; Edoardo Beccia – Direttore sanitario Casa di Riposo San Giovanni di Dio; Francesco Caserta – Sindaco di Troia; Leonardina Di Giulio – Assessore alla sanità, fragilità e inclusione del Comune di Troia, Carmen Catalano – Assessore ai servizi sociali del Comune di Troia , Elena Gentile – medico – già Assessore al welfare Regione Puglia.
Voluto dalla Fondazione San Giovanni di Dio di Troia, che da oltre 40 anni si prende cura di anziani e persone fragili, il Caffè Alzheimer nasce dall’idea di Filomena Casoli, dalla sua lunga esperienza di vita vissuta accanto ad un malato << L’Alzheimer cambia l’esistenza del paziente e di tutte le persone che gli sono vicine. Travolge, letteralmente, intere famiglie perché gli effetti della malattia incidono, irreversibilmente, sugli equilibri e la routine della vita del nucleo familiare. Gli interventi a favore dei pazienti affetti da Alzheimer aiutano a rallentare il decorso della patologia, ma non danno alcun supporto a chi sta accanto al paziente, ogni giorno, 24 ore su 24. Le famiglie si sentono sole ed isolate, e per evitarlo servono mezzi affinché non accada, che permettano di affrontare la malattia e i cambiamenti che ne derivano. Caffè Alzheimer, dunque, nasce come risposta alle tante esigenze di famiglie che, all’improvviso si trovano a dover affrontare una malattia neurodegenerativa come l’Alzheimer, il Parkinson o altro tipi di demenza. Negli anni – ha sottolineato Casoli – sono diventata punto di riferimento per molte famiglie bisognose di informazioni nella gestione del malato. Questo mi ha indotto a mettere a disposizione la mia esperienza diretta creando una struttura che fosse punto di riferimento per i caregiver. Oltre alle cure mediche, le malattie neurodegenerative hanno bisogno di supporto sociale. Le famiglie hanno bisogno di mantenere salde le relazioni, e il Caffè Alzheimer è esattamente il mezzo che lo permette>>.
L’asse portante del progetto è l’inclusione sociale e la prevenzione dell’isolamento.
Il progetto Caffè Alzheimer di Troia è stato curato da Creolav srl, impresa sociale di Troia con lunga esperienza nel settore. Vincenzo Giannelli che ne è il rappresentante legale ha illustrato la struttura del progetto << Caffè Alzheimer prevede attività finalizzate a mantenere vive le relazioni sociali, a combattere lo stigma che colpisce il malato di Alzheimer e l’isolamento sociale delle famiglie esposte, spesso, alla riduzione della qualità della vita e al deterioramento della salute stessa. Sarà uno spazio in cui familiari e caregiver avranno la possibilità di confrontarsi, informarsi, conoscere sempre meglio la malattia, grazie alla presenza di figure esperte. Ma anche un luogo aperto alla partecipazione di cittadini nell’ottica di una sensibilizzazione nei confronti di una malattia che ha un impatto forte sulle famiglie ma anche sulla comunità>>.
Accanto alla Fondazione che curerà il progetto ci sarà l’amministrazione comunale che, come annunciato dalle assessore Leonardina Di Giulio e Carmen Catalano, sta mettendo a punto un interessante programma di sensibilizzazione in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer in 21 settembre. <<Nei nostri borghi, sempre più a rischio invecchiamento, sono importanti azioni di tutela, attenzione protezione degli anziani>> ha dichiarato il sindaco Francesco Caserta <<Siamo, perciò, orgogliosi di accogliere questo progetto nella nostra città perché dà la possibilità di attenzionare non solo ed esclusivamente il malato degli Alzheimer ma anche tutto il contesto familiare>>. Presente alla conferenza stampa, l’on. Elena Gentile. Ospite d’onore per il suo impegno,
negli anni alla guida dell’assessorato al welfare, nell’opera di recupero e trasformazione della San Giovanni di Dio da IPAB a Fondazione. Entusiasta del progetto Caffè Alzheimer, la Gentile ha rilanciato con una proposta ben più complessa, ma certamente importante, la realizzazione di uno spazio urbano dedicato ai malati di Alzheimer <<Accanto al Caffè Alzheimer si può immaginare la creazione di un quartiere, di una strada trasformata in una piccola città dove i soggetti affetti da Alzheimer possono vivere normalmente, come le persone che hanno ancora il pieno possesso delle capacità cognitive. Certamente sostenute da personale specializzato – ha continuato Gentile – ma è un percorso che può aiutare a ricostruire un embrione di vita normale in chi, sicuramente è destinato a perderla, e noi dobbiamo farcene carico. È un progetto già attivo in Calabria, possiamo realizzarlo anche qui, nella dimensione di un comune medio-piccolo>>. Un progetto non facile, ma la proposta ha suscitato interesse, anche perché intorno ad una cittadella Alzheimer è possibile creare una economia del welfare.
Il Caffè Alzheimer è già pronto con i primi progetti. Il prossimo 6 settembre è in programma un seminario dedicato alle attività cognitive, ed aperto a tutta la cittadinanza.