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Con quello della Puglia, altri nove consigli regionali hanno deliberato per il referendum contro le trivelle in mare Superato il quorum previsto dall'articolo 75 della Costituzione. Quesiti referendari per dire no a quanto contenuto nello Sblocca Italia e nel decreto Sviluppo

presidenti regioni trivellazioni

presidenti regioni trivellazioniLa foto è quella risalente alla Fiera del Levante, quando si incontrarono i presidenti di sei Regioni. Avevano deciso che i consigli regionali avrebbero discusso e possibilmente adottato, i relativi provvedimenti per chiedere lo svolgimento di un referendum per bloccare le trivelle in mare alla ricerca di petrolio.

Quelle Regioni non sono più sei: sono dieci, totalmente, dalle Marche alla Puglia, all’Abruzzo, alla Sicilia, alla Calabria, alla Basilicata e via discorrendo. Adriatico, Ionio, Tirreno, non devono essere sforacchiati e danneggiati, e con essi fauna e flora marina, oltre al paesaggio, per cercare petrolio.

La Costituzione, all’articolo 75, stabilisce che devono essere almeno cinque i consigli regionali a chiedere lo svolgimento di un referendum, per potersi svolgere la consultazione. Hanno deliberato dieci consigli regionali. Insomma, manca ancora la formalizzazione ma il referendum no trivelle, per dire no alle parti di Sblocca Italia e di decreto Sviluppo che il governo ha voluto, è un referendum che si farà.


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