Ieri, manifestazione di protesta a Brindisi. Centinaia di persone per dire no alla centrale di Cerano, che inquina da trent’anni, sostengono i manifestanti. Protesta anche ad Erchie, contro la costruzione di un impianto di compostaggio. Dagli amministratori locali agli ambientalisti agli imprenditori, a un comitato cittadino che ha raccolto migliaia di firme, giunge il no alla realizzazione dell’opera. Che però mercoledì, dopo il via libera del Tar, ha preso avvio.
A Cagliari, per l’assemblea dei vescovi italiani, ha portato il suo saluto il premier. E a Paolo Gentiloni ha parlato, dal palco, l’arcivescovo di Taranto. Filippo Santoro ha rivolto al presidente del Consiglio un appello a nome della Chiesa italiana, per l’Ilva. Si evitino gli esuberi e si eviti la devastazione della casa ambientale. Filippo Santoro, che è responsabile della pastorale del lavoro nella conferenza episcopale italiana, ha consegnato a Gentiloni, inoltre, un metro: perché “ciò che abbiamo detto si misuri con l’efficacia del nostro impegno”. Singolare lapsus: Santoro si è presentato come “vescovo di Cagliari” e Gentiloni ha detto “colpo di scena”. Salvo, poi, l’arcivescovo di Taranto riprendersi subito.
(foto home page: fonte tgnorba)