Premessa: il sottoscritto è tifoso del Milan da quarant’anni almeno. Di quel Milan che vinceva coppe su coppe ma lo scudetto mai, di quel Milan che era anche finito in serie B e che, per inciso, ne aveva anche prese tre dal Taranto. Il sottoscritto, negli anni in cui si è occupato di cronache sportive, non ha mai rivelato il suo tifo (perché il calcio si deve raccontare a tutti nello stesso modo) ma è rimasto tifoso del Milan, e come è stato facile e bello esserlo quando il Diavolo ha vinto tutto in Italia e nel mondo. Il Milan costruito dai soldi di Silvio Berlusconi e dalla testa (che di capelli non ne avrà ma di materia grigia ne ha una quantità infinita) di Adriano Galliani. Fu lui a convincere Berlusconi, facciamo un esempio per tutti, che tenere Rijkaard invece di Borghi, preferito dal presidente, sarebbe stato meglio. Il Milan di Sacchi, dei tre olandesi Gullit-Rijkaard-Van Basten, definito non da pochi la squadra più forte di tutti i tempi, è la riprova della giustezza delle idee di Adriano Galliani.
Il fatto. Oggi Galliani ha detto che se ne va, con le dimissioni ufficiali dopo Milan-Ajax. Strano ricorso storico, l’Ajax è la società olandese che a Galliani cedette Van Basten per un miliardo e 300 milioni di lire, una cifra ridicola in rapporto a quelle odierne. E il centravanti si rivelò un calciatore degno di entrare nella storia del pallone. Galliani se ne va, ha detto che è stata offesa la sua reputazione. Magari la figlia del padrone sarà anche brava e migliore di Galliani a riorganizzare la società rossonera ma un manager così dovrebbe essere un vanto per il calcio italiano e non solo per il calcio. E i tifosi del Milan, senza Galliani dopo 27 anni, ci restano male. Indubbiamente.
E qui c’entra la Puglia. Fine anni Settanta, alcuni signori di una tv milanese decidono che bisogna cercare di andare oltre, che Milano è una metropoli ma pur sempre un pezzettino di un’Italia che va conquistata tutta. Ad Adriano Galliani viene affidato il compito di “accendere” la televisione privata italiana. E lui gira il Paese. Arriva a contattare uno di Ceglie Messapica, idee tantissime e molto lungimiranti. E questo di Ceglie Messapica, Rocco Monaco, dà una mano fondamentale a Galliani alla strutturazione della rete televisiva italiana: ripetitori su ripetitori. Canale 5 nasce anche qui nel centro della Puglia, per certi aspetti, dunque. Questa è la storia meno nota di Adriano Galliani, un supermanager al quale la tv e il calcio devono molto per ciò che ha rappresentato. Lui magari deve un pensierino a questa regione.
Ah, a proposito di gente non sufficientemente ringraziata: Rocco Monaco, funzionario comunale a Ceglie Messapica, è (nel corso del tempo) consulente ministeriale per il digitale terrestre, numero due di Retecapri, presidente di Utelit-consum che si occupa di diritti degli utenti televisivi. E ha fatto anche il candidato al consiglio comunale a Martina Franca, un anno e mezzo fa. Ma se ne sono accorti in pochi, di una possibile simile esperienza al servizio dell’amministrazione pubblica.
A. Q.
(foto: fonte tuttocalciatori.net)