Mentre il papa è arrivato nel Centrafrica per aprire, a Bangui, la porta santa del giubileo, in Italia e in Vaticano la questione Vatileaks non attende il suo rientro per svilupparsi.
Un articolo di Repubblica, edizione odierna, fa emergere dei particolari riguardanti direttamente l’inchiesta della procura di Trani. Il caso Vatileaks, con l’arresto di un monsignore spagnolo, si interseca con il caso del crac delle case di cura Divina Provvidenza (Bisceglie, Foggia, Potenza) affare da cinquecento milioni di euro. Indaga, appunto, la procura di Trani con dieci fra arresti e richiesta (nei confronti del senatore Antonio Azzollini, di Molfetta).
Il monsignore spagnolo arrestato per volere del papa, in estate comunicò al segretario di Stato vaticano l’esistenza del problema Divina Provvidenza, poi esploso di lì a breve. Al monsignore spagnolo, in autunno, venne rubato un computer con documentazione. Non è chiaro se fra i documenti spariti vi fossero quelli sulle case Divina Provvidenza. La lettura dell’articolo di Marco Ansaldo, pubblicato da Repubblica, consentirà di dettagliare la questione. Così come la lettera, che è pubblicata dal quotidiano e di cui diffondiamo solo il primo rigo nel rinnovare l’invito ai lettori perché consultino il lavoro svolto dal giornalista di Repubblica.