Ieri è stata una manifestazione con pochi precedenti (se ve ne siano) nel mondo del lavoro. A Taranto gli imprenditori dell’indotto di Acciaierie d’Italia ed i loro dipendenti, insieme, per evidenziare la gravissima preoccupazione di imprese che rivendicano crediti complessivi, non riscossi, per circa 120 milioni di euro. In caso di commissariamento, che è imminente, la paura è quella di perdere, tutti d’un colpo, questi soldi. Una miriade di cose, possibili da raccontare, legate al corteo. Una su tutte: il licenziamento via email durante la manifestazione. Il messaggio ad otto lavoratori, da parte dell’impresa dell’appalto ex Ilva, faceva riferimento ad una necessaria drastica riduzione del personale.
Sullo sfondo di tutto, peraltro, c’è la paura più grande per i lavoratori: il fermo totale della produzione, date anche le condizioni del siderurgico tarantino.
—–
Scrive Giacinto Fallone, rappresentante degli autotrasportatori:
Nella mia esperienza di imprenditore e da quando rappresento i miei colleghi, nonostante gli ottimi rapporti personali con i Segretari e tanti iscritti ai Sindacati, mai avevo visto tutti insieme tanti mezzi e circa 4000 uomini e donne..
Ora manca la garanzia sui crediti, un eventuale piano industriale con al centro la transizione ecologica, o un eventuale piano alternativo alla chiusura.
L’importante è non far fallire i miei amici Autotrasportatori e Imprenditori.
Naturalmente il Presidio continua !!