Salvatore Girone non può essere usato come strumento da uno Stato, l’India, per vedere come si comporterà un altro Stato, l’Italia. Questa la posizione espressa dall’ambasciatore che è agente per il governo italiano nel procedimento dinanzi al tribunale internazionale dell’Aja. L’istanza è quella per il rientro in Italia di Girone il quale, in India, salvo una parentesi per un periodo di vacanza, si trova da oltre quattro anni e il rischio, è stato espresso oggi dal rappresentante italiano, è che attendendo l’esito della vertenza internazionale Italia-India, è quello per il marò pugliese di rimanere in Asia anche fino a otto anni. In attesa del verdetto. Dall’India, la cui posizione viene espressa nel pomeriggio ai giudici del tribunale internazionale, giunge un parere di questo genere: la richiesta dell’Italia è inammissibile.