Di seguito il comunicato:
Sepolte nei cassetti per più di 80anni, rispuntano le poesie inedite di Graziano Fiore – il figlio più giovane dell’umanista Tommaso Fiore – scritte poco prima della sua tragica fine avvenuta a Bari il 28 luglio 1943, per mano dei fascisti in preda a disperazione e risentimenti dopo il pronunciamento del Gran Consiglio e la successiva deposizione del Duce da parte del Re Vittorio Emanuele III.
Un documento storico straordinario, recuperato negli archivi dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, messo a disposizione da Teresa Fiore (Teta) la sorella più piccola di Graziano e raccolte insieme ad altre riflessioni storiche da Paolo Comentale, in “Graziano Fiore poeta gentile” – ERF Edizioni, 2025.
Il libro, fresco di stampa, sarà presentato Lunedì 31 marzo presso il Museo Civico di Bari (Strada Saggese, 13) alle ore 18,00. A dialogare con Paolo Comentale, autore e curatore dell’iniziativa, sarà Antonio V. Gelormini – Giornalista. Interverranno: Teresa (Teta) Fiore, sorella di Graziano e Franca (prima custode delle poesie), Vito Antonio Leuzzi – Presidente IPSAIC, Giancarlo Logroscino – Docente UniBa.
“Il mese della Poesia ‘marzo’ quest’anno termina con un’iniziativa rara e preziosa, di grande valore civile e politico, per la nostra città e non solo”, ricorda Paolo Comentale.
“Sono 22 i componimenti recuperati da un lungo oblio, scritti con inedita forza poetica dal giovanissimo figlio di Tommaso Fiore: Graziano, pochi giorni prima di essere ucciso a 18 anni, per mano fascista, durante l’eccidio del 28 luglio 1943 a via Niccolò dell’Arca a Bari. Una pagina importante nella storia del nostro Paese – sottolinea Comentale – per affermare ancora una volta il valore della Liberà e della Pace”.
“Paolo Comentale ha il merito di aver curato la pubblicazione delle raccolte di poesie di Graziano Fiore, ‘Impressioni’ e ‘L’ora della riscossa’ nell’anniversario dei cento anni della nascita”, ha commentato Vito Antonio Leuzzi, “Graziano era l’esponente più giovane di una intera famiglia con il padre Tommaso, i fratelli Vincenzo e Vittore, ed egli stesso, perseguitati per le idee di ‘Giustizia e Libertà’ e per la denuncia delle leggi razziali e della guerra voluta da Mussolini. Graziano era uno dei leader del Movimento studentesco, tra Bari e Molfetta, che aveva manifestato una ferma opposizione all’autoritarismo fascista, falcidiato assieme ad altri venti manifestanti, per lo più giovanissimi, il 28 luglio del 1943 in via Niccolò dell’Arca a Bari, per la violenta reazione monarchica autoritaria in sintonia con il passato regime”.