In una conferenza stampa tenuta dopo mezzogiorno il presidente della federcalcio ha analizzato la trasferta in Germania per Euro 2024. Una cosa imbarazzante, la trasferta. La partita con la Svizzera ieri, in particolare, ha messo in evidenza una nazionale pessima, peggiore perfino di quella di Ventura che non si qualificò ai mondiali. In quella circostanza Carlo Tavecchio, presidente Figc, si dimise.
Nella conferenza stampa odierna Gabriele Gravina, pugliese di Castellaneta, responsabile numero uno della federazione e per ciò stesso responsabile di qualificazione ai mondiali 2022 mancata e figuraccia agli Europei 2024, non se ne va. Anzi parla di Luciano Spalletti ct che non è opportuno esonerare perché il progetto è di prospettiva più lunga, per il raggiungimento dei risultati.
In genere ad un fallimento deve seguire una presa di responsabilità. Non a parole (o a chiacchiere). In questo caso l’unica presa di responsabilità è considerata, qui, quella delle dimissioni. Già sarebbero state doverose due anni fa. Ma niente. Non due anni fa, non oggi. Forse chi ha titolato oggi “Andate a zappare” o anche con un’esortazione ad andare a… , potrebbe specificare se l’invito non fosse solo per i calciatori.
La nazionale non è amata come in passato, i veleni del campionato sono stati trasferiti all’azzurro. Il presidente federale non ha fatto niente di decisivo o carismatico perché il contesto fosse un po’ pacificato. La sua responsabilità all’origine è questa, si pensa qui. Un problema che viene ancora prima di quello tecnico. Non capirlo o non volerlo capire è un buon inizio per la prossima figuraccia. Gravina non se ne va. Si può aggiungere purtroppo?
