Le cronache di alcuni organi di stampa riportano la notizia della rabbia di Giuseppe Conte. Quella di un premier che si è visto scavalcato da ogni punto di vista, con l’incontro Salvini-Orban di lunedì, e che ne ha parlato manifestando le sue lamentele, con alcuni ministri di estrazione grillina.
Primo: un incontro che di istituzionale non aveva nulla e che si è tenuto in una prefettura, quella di Milano. Palazzo del governo.
Secondo: gli annunci fra l’ungherese e il vicepremier italiano, su linee politiche comuni, come se Salvini avesse parlato a nome del governo. Il che non è così perché, ad esempio, la linea di Conte in tema di migranti e rapporti con l’Unione europea poteva essere quella di un tentativo di riprovare un dialogo. Adesso si fa dura per l’Italia. Poi c’è la considerazione del presidente francese Macron che si è definito orgogliosamente l’avversario di Orban-Salvini, cosa che ha marchiato ulteriormente la zona in cui il vicepremier tenta di portare l’Italia senza che il presidente del Consiglio sia stato minimamente coinvolto in scelte e cose del genere.
Tanto che c’è un’ipotesi, già circolante: Salvini fa un accordo di tipo europeo con Orban e, in quest’Italia così sbandata in questo periodo, si va a prendere la premiership del governo dopo le elezioni europee del 2019. Accandonando Conte. Il pugliese presidente del Consiglio, descrivono le cronache, stavolta ha iniziato a capire. Toh, magari comincia a fare il capo del governo prima che sia troppo tardi, anche per lui. Martedì, vertice di maggioranza. Deve riprendere quota già da lì, il premier.