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Manduria e Comuni della Terra del Primitivo, iniziativa per lo stato di calamità Dopo il maltempo che ha danneggiato i vigneti

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Di seguito un comunicato diffuso da Manduria Lab:

Ottima riuscita per l’incontro promosso da Manduria Lab, per riflettere sulle iniziative da mettere in campo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale ai comuni colpiti. Massiccia partecipazione da parte dei Sindaci dei Comuni dell’area del Primitivo e i rappresentanti delle Associazioni e degli Enti di settore, che ha consentito un confronto utile all’apertura della fase preliminare di accertamento del danno. Siamo molto soddisfatti per la riuscita dell’incontro, soprattutto per due motivi: il Comune di Manduria ha accolto la nostra richiesta di intervento presso gli uffici regionali, come dichiarato dal Dott.Scipioni dell’Amministrazione Commissariale del Comune di Manduria, che ci ha informati che domani verrà deliberata la richiesta formale di accertamento dello stato di calamità naturale; l’obiettivo di creare una maggiore sinergia tra i diversi attori in campo è stato raggiunto, grazie al proposito espresso da tutti di aprire un tavolo tecnico sull’argomento, la cui iniziativa verrà assunta dagli enti di tutela e promozione della nostra Città. Siamo inoltre molto rincuorati nell’aver appreso che la qualità del Primitivo è integra, nonostante la perdita di quantità del raccolto. Siamo convinti che tutto questo serva a supportare i produttori colpiti dal maltempo e riconoscere loro in qualche modo, il risarcimento del danno subito.

Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:

Bene lo stanziamento di tre milioni di euro dall’assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Puglia per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali demaniali, con il ripristino di cigli spondali, argini, la rimozione dei solidi e dei detriti presenti negli alvei e con la loro sistemazione. E’ il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, che parla di un ‘bilancio shock nelle campagne a seguito di alluvioni e nubifragi che hanno caratterizzato l’estate 2018, perché spesso proprio la mancata pulizia e messa a regime di canali e reti di scolo hanno reso critica la situazione. Ormai il danno è fatto, ma l’impegno deve essere concreto e sinergico da parte di tutti per fare in modo che non si ripetano le ‘inondazioni’ che si sono susseguite nei giorni scorsi”.

Si contano ancora i danni sul Gargano, a Taranto, nel Salento e in provincia di Bari a Minervino e Spinazzola, aggiunge Coldiretti Puglia, dove in pochi minuti gli uliveti sono stati sommersi dalle violente piogge, così come gli agrumeti, e interi campi di ortaggi e pomodori da industria sono stati spazzati via dall’acqua.

“A San Nicandro Garganico il fiume in piena creato dalle acque che non riuscivano a defluire – aggiunge Angelo Corsetti Direttore di Coldiretti Puglia – ha trascinato per oltre 1 chilometro le zucche che si sono staccate dalle piante e sono rotolate via formando un accumulo ormai invendibile in un campo limitrofo. Il fenomeno dei frequenti allagamenti che distruggono le coltivazioni è causato dalle reti di scolo ostruite che non drenano l’acqua. Per massimizzare gli interventi, amministrazioni comunali e consorzi di bonifica potrebbero avvalersi degli agricoltori che, grazie alla Legge di Orientamento in agricoltura la n. 228/2001, possono prestare servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata”.

Pulizia di fossi e canali, gestione di dighe e impianti irrigui è un’attività che va svolta sui territori e l’opera di bonifica e irrigazione svolta da quello che oggi è il Consorzio del Centro – Sud è evidentemente indispensabile, secondo Coldiretti Puglia, per scongiurare il ripetersi di allagamenti e smottamenti e dai due Consorzi di Bonifica della Capitanata.

E al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica, deve dare corso – conclude Coldiretti Puglia – ad investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, in interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di canali e reti di scolo, degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.


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