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Alessandro Massafra, candidato Pci al Senato nel collegio uninominale di Andria Elezioni politiche: impiegato 42enne residente a Martina Franca

foto Alessandro Massafra scaled

Di seguito un comunicato diffuso dal partito comunista italiano-sezione di Martina Franca:

Il Partito Comunista Italiano sarà presente nella competizione elettorale del 25 settembre 2022 per il
rinnovo del Parlamento Italiano.
È stata una corsa ad ostacoli per via di una legge elettorale che ha imposto, ai partiti privi di
parlamentari eletti nelle Camere, di dover raccogliere le firme in brevissimo tempo e nelle settimane
centrali di agosto. Non ci siamo sottratti a tale obbligo, al contrario di Calenda e Di Maio, e la grande
mobilitazione dei militanti comunisti è stata premiata. In Puglia abbiamo raggiunto quasi il doppio delle
firme necessarie per la presentazione del simbolo al Senato della Repubblica, mentre è mancato il numero
di sottoscrizioni utili per la presentazione anche alla Camera.
La lista dei candidati del PCI prevede la perfetta parità di genere, sia per la parte uninominale che per
il listino proporzionale. Nel Collegio U02 del Senato (Martina Franca-Altamura-Andria) il candidato per
l’uninominale è Alessandro Massafra, impiegato di 42 anni residente a Martina Franca.
Alessandro Massafra, dopo aver terminato gli studi presso l’Università di Firenze, ha lavorato in
divere città italiane (Firenze, Bologna, Parma) per poi rientrare in Puglia con la compagna Alessandra e la
figlia Alice. Da sempre parte attiva del PCI, non ha mai fatto mancare l’apporto alle iniziative dell’Anpi e
di tutte le associazioni che si riconoscono nella cultura antifascista e antirazzista della Costituzione nata
dalla Resistenza.
Noi del Partito Comunista Italiano intendiamo portare in Senato una voce critica e propositiva, che
provenga dal nostro territorio, ovvero la Murgia barese e tarantina e la terra dei trulli. Abbiamo bisogno
che in Parlamento ritorni centrale il tema del lavoro e della sicurezza sul lavoro, e che siano riaffermate le
priorità messe da parte da troppo tempo, vale a dire sanità e istruzione. A tal proposito, abbiamo lanciato
nei mesi scorsi due proposte di legge: l’abolizione dei ticket sanitari perché la salute è un diritto non
negoziabile e l’interruzione dei finanziamenti statali per le scuole private, per rispettare compiutamente
l’art.33 della Costituzione Italiana che recita testualmente “Enti e privati hanno il diritto di istituire
scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
Inoltre, proponiamo l’azzeramento delle spese militari e di riarmo, l’adozione di un piano nazionale
in aiuto ai disabili non autosufficienti, la riconversione ecologica e transizione verso energie alternative e
rinnovabili, il diritto alla casa e interventi di edilizia pubblica residenziale, l’estensione dei diritti alle
coppie lgbtqia+, politiche migratorie degne di un Paese civile, contrasto all’evasione ed emersione del
sommerso, ridistribuzione della ricchezza secondo il principio progressivo (chi ha tanto paghi tanto, chi
ha poco paghi poco, chi ha nulla non paghi nulla – cit. Enrico Berlinguer).
Questi sono gli argomenti che vogliamo affrontare per il bene dei lavoratori e della Nazione e che
porteremo in piazza nei prossimi giorni per chiedere il sostegno e il voto al PCI.
Dopo 32 anni torna il PCI sulle schede elettorali con il proprio simbolo storico.
Non è un’operazione nostalgica, ma la voglia di riaffermare con orgoglio che in Italia le maggiori
conquiste per i lavoratori sono state ottenute grazie ai Comunisti e a un grande movimento operaio.
Abbiamo le idee, abbiamo le conoscenze, abbiamo le donne e gli uomini, ora abbiamo bisogno di
riportare il PCI in Parlamento.
Avanti popolo, alla riscossa!

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