In altre parti d’Italia non poche iniziative politiche sono state prese per mantenere il regime Tarsu, anziché passare al tributo Tares. Si può, grazie alla normativa recente. Del resto, la Tares è anche destinata a passare nel dimenticatoio, perché dietro l’angolo c’è già la Trise (che verrà composta da Tari e Tasi, ovvero da tassazione sui rifiuti e tassazione sugli immobili).
A Martina Franca si è scelto di rimanere al tributo Tares, dando luogo ad una delibera gravata da moltissime perplessità, che nessuno fra chi ha deliberato si è fatto venire ma che, al di là di quella dozzina di persone, la gente si pone i dubbi. Altro che. La determinazione del tributo Tares è fatta sulla base di un piano economico, presentato dal gestore del servizio, la Tradeco, piano economico che un consigliere di maggioranza ha definito falso. Tanto per dire di cosa stiamo parlando. Il punto è che quel piano economico è stato preso per buono dall’amministrazione comunale, pur presentando conti che non quadrano assolutamente e pur essendo stato proposto in quattro versioni diverse nel giro di quattro mesi.
L’amministrazione comunale, e il sindaco per primo, vuole mettersi davvero in una condizione così rischiosa dal punto di vista della procedura seguita? Una soluzione diversa c’è e sarebbe anche meno costosa per i cittadini, che poi è l’aspetto primario della questione. la Tarsu è pronta, è lì, con gli stessi parametri dell’anno scorso si può applicare. Per il resto si può attingere dalla fiscalità generale oppure da qualche altra parte del bilancio comunale in cui scovare soldi per metterli nella tassa rifiuti. E i servizi verrebbero pagati esattamente com’è avvenuto finora. Questa cosa permetterebbe ai cittadini di avere bollette della tassa rifiuti meno gravose di quanto non accadrebbe con il tributo Tares che, ricordiamo, in totale fa 9 milioni 168 mila 405,72 euro. Almeno per quest’anno, far mantenere qualche decina di euro in tasca alle persone sarebbe anche una iniziativa sensata.
E l’amministrazione comunale uscirebbe dall’imbarazzante, e rischiosissima, procedura seguita per il varo del tributo Tares. Insomma, mantenere la Tarsu sarebbe un limitare dei danni non irrilevante. C’è il tempo per farlo, per tornare indietro e c’è il tempo per fare di nuovo i conti del bilancio preventivo. In un mese tutto ciò ci può fare. Basta volerlo.
Il punto è che il sindaco di Martina Franca continua a pensare di avere fatto bene e non, invece, di avere adottato una soluzione pasticciata (termine a lui tanto caro, lo usa spesso quando i pasticci li fanno gli altri). E continua a non rispondere al dubbio sollevato una settimana fa da qui. Sono sette giorni che non risponde, il sindaco di Martina Franca. E noi gli rifacciamo la domanda. Ogni giorno.
Per lei, sindaco di Martina Franca, è normale che un conto riportante 334 mila euro e un conto che poi quei 334 mila euro non li riporta più, hanno lo stesso totale?
Questo totale è l’origine della determinazione del tributo Tares, che viene pagato con soldi dei cittadini: 9 milioni 168 mila 405,72 euro.
Agostino Quero
Di seguito, a colori e con il logo aziendale, il prospetto riassuntivo Tradeco del 2 settembre 2013; a seguire, monocolore, il prospetto riassuntivo Tradeco del 16 luglio 2013. Si notino, per ciascun prospetto riassuntivo, la voce CK (ammortamenti, per intendersi) e il totale: