Quello di Brindisi, Mimmo Consales, nell’occhio del ciclone per una vicenda giudiziaria, ha incassato il voto del consiglio comunale per il varo del preventivo 2013. Ieri la vicenda politica, per Consales, si è messa bene, con i 19 voti dei consiglieri comunali del centrosinistra ha capito che è ancora in sella, tanto che all’opposizione che gli chiedeva di andarsene a casa, ha detto “mandatemi via voi”. Ma non possono farcela.
A Taranto ieri è andata in scena, in consiglio comunale, una clamorosa protesta di commercianti e artigiani che, visto l’aumento del 18 per cento della tassa rifiuti, sono andati a dire la loro. Protesta organizzata da Confcommercio e Casartigiani. Il sindaco Ippazio Stefàno ha assicurato che l’aumento della tassa è dimezzato, da 18 al 9 per cento (si ufficializza oggi pomeriggio) ma è sempre troppo per chi protesta, perché di tasse non se ne può più.
Digressione Tares: panoramica su alcuni Comuni.
A Ostuni non si fa la Tares ma si resta alla Tarsu. Delibera in consiglio comunale il 2 dicembre, invariata per i contribuenti la quota di pagamento. A Locorotondo, rinfreschiamoci un po’la memoria, si resta alla Tarsu, con diminuzione del 4 e mezzo per cento. A Crispiano le tasse non aumentano, ci raccontava qualche settimana fa il periodico Extramagazine.
A Fasano la vicenda-Tares è stata trattata nel consiglio comunale dell’altro ieri. Previste esenzioni totali dell’ultima rata, per chi ha reddito annuo (certificato con il parametro Isee) da zero a dodicimila euro; altre esenzioni, a scalare, riguardano i redditi da 12mila a 18mila e da 18mila a trentamila euro.
Anche a Martina Franca ci sono le esenzioni Tares: per chi ha un reddito inferiore a tremila euro annui. Una pensatona. Magari ci scappa pure un applauso. Infatti, uno che guadagna meno di duecentocinquanta euro al mese, si ritiene in grado di mettere da parte qualche soldino per pagare la spazzatura, gli crea però qualche impercettibile problemino e quindi lo si è agevolato. Chi ne guadagna 251, di euro al mese, essendo un nababbo, paga.
A Martina Franca, con il tributo Tares (che peraltro riguarda anche i servizi) l’aumento percentuale è del 34,83 in media. Ma ci saranno, per varie categorie di utenze domestiche e non domestiche, aumenti percentuali a tre cifre. La Confcommercio di Martina Franca non ha fatto come quella di Taranto. Ha fatto, stando a un’intervista, un patto con l’amministrazione. Forse i commercianti, invece di chiamare la Confcommercio, chiamano il cronista, per protestare. Perché iniziano ad arrivare cartelle e bollette e, presi singolarmente, i cittadini iniziano ad andare in ebollizione. Poi però non sanno organizzarsi e si assiste al silenzio che è sostanzialmente collettivo.
E veniamo al sindaco di Martina Franca. Ieri, da palazzo ducale, è giunta la relazione integrale dell’assessore al Bilancio, riguardante il preventivo 2013. Questo blog l’ha pubblicata integralmente perché, condivisibile o meno, quella relazione è almeno una cosa che la città può conoscere, riguardo ai conti pubblici. Il sindaco di Martina Franca ne ha disposto l’invio e ha fatto bene.
Ma il sindaco di Martina Franca non può dare alla cittadinanza solo quello che pare a lui. Se gli arriva una domanda scomoda, che riguarda i soldi dei cittadini, il sindaco di Martina Franca dovrebbe rispondere. Fare chiarezza. Altrimenti gli si potrebbe ricordare cosa diceva lui (dibattito in consiglio comunale) nel 2004 quando era all’opposizione, al sindaco dell’epoca: se un sindaco non fa chiarezza non sono io che devo ricordare al sindaco cosa si fa. Ora che è sindaco Franco Ancona, e non fa chiarezza, glielo dobbiamo ricordare proprio da qui, cosa si fa, o lo sa da solo? Lo sa, lo sa. Ma non lo fa.
Oh, attenzione, nessuno va a imporglielo: la domanda è lì, registriamo per un giorno ancora, il trentottesimo, che il sindaco di Martina Franca non risponde. Con un’aggravante per il sindaco Franco Ancona, a giudizio del sottoscritto: molto pronto a diffondere le cose che gli fanno comodo, rimane zitto quando la cosa si fa rischiosa per lui.
Chiaramente il sindaco, a quella domanda che da qui gli viene posta, ha difficoltà serissime a rispondere. Chi non lo capisce? Se risponde sì, quello che si apre è un determinato, pericolosissimo, scenario. Se risponde no, si apre un altro determinato, ancora più pericoloso, scenario. Ma in questa condizione ci si è messo lui, il sindaco. Continua a non rispondere. Da qui la domanda parte di nuovo. Anche oggi e ogni giorno. Può pure mandare relazioni chilometriche, ma se non risponde a quella domanda, è come rimanere zitto, qui.
Per lei, sindaco di Martina Franca, è normale che un conto riportante 334 mila euro e un conto che poi quei 334 mila euro non li riporta più, hanno lo stesso totale?
Questo totale è l’origine della determinazione del tributo Tares, che viene pagato con soldi dei cittadini: 9 milioni 168 mila 405,72 euro.
Agostino Quero
Di seguito, a colori e con il logo aziendale, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco (gestore del servizio rifiuti) al Comune di Martina Franca il 2 settembre 2013; a seguire, monocolore, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco al Comune di Martina Franca il 16 luglio 2013. Si notino, per ciascun prospetto riassuntivo, la voce CK (ammortamenti, per intendersi) e il totale:
A Martina siamo ricchi e c’ è un tasso di disoccupazione bassissimo!