Di Francesco Santoro:
Squisitezze della tradizione gastronomica di Puglia. Prodotti di primissima scelta e ricette tipiche locali sempre più apprezzate a ogni latitudine hanno ottenuto un importante riconoscimento: la Regione li ha inseriti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari e il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali dovrà procedere alla revisione dell’albo.
Ce n’è per tutti i gusti: dalla bombetta di Martina Franca, il famoso involtino di carne di maiale ripieno, all’anisetta, il liquore leccese all’anice; dall’aspraggine volgare, pianta edule spontanea, al mitologico cavolo rapa barese chepe de murte. Senza dimenticare le cicorie selvatiche, le fave arrostite, la patata bisestile, la pera petrucina di Maglie e i peperoni sotto pressa di Melissano (Salento). E ancora la copeta di Polignano a Mare, torrone a base di fichi secchi, mandorle, noci e carrube da non confondere con la cupeta leccese; la faldacchea di Turi, dolcetti glassati preparati con pasta di mandorle e tuorli d’uovo e ripieni di amarene sciroppate e pan di Spagna bagnato con alkermes. E infine i quaresimali, le orecchiette con la rucola, i tocchetti e le polpette di carne equina salentini, i piselli con le uova, il quatarone di Galatone (preparato a base di frattaglie e ritagli di carne) e il polpo arricciato tanto caro ai baresi.