Un paio di giorni ancora, fino a domani cioè, per gli enti locali intenzionati alla rottamazione delle cartelle esattoriali, Il provvedimento dello scorso dicembre, valevole per Equitalia, deve essere confermato con regolamenti specifici dagli enti che non si avvalgono, per l’esazione, di Equitalia. C’è chi ha già deliberato, c’è chi lo fa in questi ultimi giorni. Circa cinquemila Comuni italiani non hanno ancora aderito e, in realtà, a partire da Milano, Torino, Bologna e Cagliari, molti non lo faranno. Fra chi intende aderire, esempio pugliese: il Comune di Locorotondo (foto home page: veduta del paese, fonte la rete) oggi o, in eventuale seconda convocazione, domani con la seduta del consiglio comunale. A Massafra il consiglio comunale si è riunito ieri. Bocciato un emendamento Pd: che ora protesta.
Di seguito un comunicato diffuso dalla sezione Pd di Massafra:
“Non c’è nulla di più diseguale che far parti uguali fra diseguali”.
Bocciato dalla maggioranza emendamento che introduceva il tetto di 10.000 euro di ISEE per usufruire delle agevolazioni delle legge n.255 del 2016 (così detta legge per la rottamazione delle cartelle).
Tale legge, che ha abolito anche Equitalia, ha esteso la rottamazione delle sanzioni e degli interessi di mora relativi ai tributi locali (per tutte quelle cartelle notificate dal 2000 al 2016) anche a quei Comuni che gestivano le riscossioni direttamente o tramite altri concessionari (con ingiunzioni di pagamento), previa approvazione di un regolamento che ne definisca le modalità.
Nel corso dell’assemblea del Consiglio Comunale di Massafra di lunedì 30 gennaio, in fase di approvazione di tale regolamento, la Consigliera Comunale Ida Cardillo del Partito Democratico ha proposto l’inserimento di un emendamento per impedire che tale esenzione possa essere utilizzata dai “soliti” furbetti per evitare di pagare il dovuto, usufruendo così di un vero e proprio condono.
L’emendamento proponeva l’introduzione di un limite di 10.000 euro di ISEE per i beneficiari, garantendo le fasce medio-basse per l’utilizzo delle agevolazioni fiscali e permettendo il recupero di quanto dovuto da chi ha sempre avuto la capacità di pagare ma che non l’ha voluto mai fare per astuzia e non per impossibilità.
La rottamazione incrinerebbe l’esistente rapporto di fiducia tra il Comune e i cittadini e le imprese, che deve fondarsi sulla certezza del diritto, fomentando i comportamenti illeciti.
Invece oggi, con la bocciatura dell’emendamento con giustificazioni rocambolesche, si è persa una occasione per aumentare i diritti di chi ha più subito la crisi economica di questi anni e per garantire il principio della giustizia sociale riportando al centro gli ideali della sinistra.
Se è stato giusto abolire Equitalia, non lo è stato abolire l’equità.