Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
Gli invasi artificiali pugliesi perdono 4,65 milioni di metri cubi d’acqua rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso in Puglia, dove incombe il rischio siccità l’evento climatico più ricorrente e persistente, con danni stimati di oltre 70 milioni di euro all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell’Osservatorio ANBI sulla risorsa idrica, analizzando la disponibilità di acqua delle dighe Occhito, Capaccio, Osento e Capacciotti.
Sono gli effetti – sottolinea la Coldiretti Puglia – dell’assenza di precipitazioni invernali significative, una situazione che mette a rischio le coltivazioni che avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite. Nelle campagne pugliesi infatti le mimose sono fiorite in grande anticipo sul tradizionale appuntamento della Festa della donna dell’8 marzo ma il caldo – sottolinea la Coldiretti regionale – ha provocato il “risveglio” anticipato della natura con le coltivazioni più vulnerabili sottoposte ai danni provocati dalle repentine ondate di gelo notturno.
Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata – aggiunge Coldiretti Puglia – sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola secondo l’allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell’Onu.
A causa della siccità e dell’aumento dei livelli del mare, la risalita del cuneo salino rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che – sottolinea al Coldiretti regionale – è più che preoccupante per l’economia agricola dell’intera regione.
“I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c’è il rischio di emungimento di acqua salmastra, uno scenario che impone di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia” afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
“La Regione Puglia dovrà assicurare ai cittadini sicurezza ambientale, contrasto al dissesto idrogeologico e acqua per l’agricoltura, tramite risorse economiche adeguate – incalza il direttore regionale, Pietro Piccioni – per poter iniziare un necessario, serio, preventivo, concreto, programma di realizzazione e manutenzione delle opere di bonifica idraulica, solo in questo modo infatti sarà possibile riprendere appieno l’attività istituzionale con l’esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche che giustificherà l’imposizione della contribuenza consortile, attraverso l’applicazione del nuovo piano di classifica”.
In Puglia a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, un lusso che non ci si può permettere – conclude Coldiretti Puglia – in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti e speculazioni che spingono la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione.
* Fonte dati Osservatorio ANBI sulla risorsa idrica