Stamattina davanti alla portineria imprese del siderurgico di Taranto manifestano i lavoratori Semat. La loro è una paura nella paura (qui l’articolo in cui è dettagliata la situazione). Le imprese dell’indotto reclamano nei confronti di Acciaierie d’Italia crediti non riscossi per circa 120 milioni di euro complessivi. A cascata non vengono pagati gli stipendi ed iniziano per i lavoratori anche i calcoli sull’opportunità di utilizzare l’auto per andare da casa al presidio. Bisogna risparmiare sulla benzina. Per ora. E “qua se non arrivano gli stipendi c’è il rischio che qualcuno o più di qualcuno vada a chiedere soldi a interessi” dice il sindacalista Salvatore De Comito. Una maniera non brutale per dire che gli usurai potrebbero anche essere già dietro l’angolo, se non oltre.