Oggi a “La vita in diretta” un medico, Alessandro Meluzzi, ha sostenuto che in carcere ci sono due innocenti. Nel dibattito televisivo, il legale della famiglia di Sarah Scazzi ha ribadito che c’è una sentenza di primo grado, che ha fatto emergere il contesto in cui è maturato l’assassinio, e le responsabilità.
Luigi Palmieri, l’avvocato martinese che rappresenta la famiglia della ragazzina uccisa il 26 agosto 2010, ha ribadito anche a questo blog che “il primo grado ha dato risultanze importanti” con una sentenza nei confronti della cugina e della zia di Sarah, ritenute responsabili di quell’assassinio. All’avvocato chiediamo come mai, a tre anni e mezzo da quella vicenda, se ne parli ancora, e ancora sostanzialmente di continuo, da parte dei mezzi di comunicazione di massa. La tv ha munto già abbastanza da questo caso, o no? “Si va avanti da tre anni e mezzo” è l’opinione di Palmieri “perché, credo, è un processo indiziario. Il giudizio di primo grado, per noi, chiarisce come andò, ma è stato un processo indiziario, in cui ognuno ha maturato la sua convinzione e ancora la va maturando, al di là di quello che hanno deciso coloro che erano titolati a giudicare. Poi è un delitto avvenuto nell’ambiente che doveva essere protettivo per una bambina, la famiglia. Non è stato un ‘semplice’ caso di omicidio, è una cosa che ha scosso una nazione. Che vada ancora avanti un dibattito è anche normale”. Fermo restando che una sentenza, sia pure di primo grado, già c’è.