La situazione si complica. Oggi la corte di Delhi ha deciso di rinviare al 31 luglio l’udienza per discutere il caso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che il 31 luglio saranno in India, trattenuti, da due anni, cinque mesi e 17 giorni. La situazione si complica perché anche il clima politico indiano, in vista delle elezioni che fra il 7 aprile e metà maggio porteranno a scegliere il nuovo governo, è arroventato anche dalle polemiche sul caso dei marò pugliesi. Il candidato premier Modi, avversario di Sonia Gandhi, in un comizio ha chiesto perché i due, accusati di avere ucciso dei pescatori, non siano in carcere (ne abbiamo parlato nella precedente notizia).
Insomma, fra il rinvio di altri quattro mesi dell’esame giudiazio e la situazione politica, oggi non è una giornata positiva, nel caso dei due marò. In tutto ciò l’Italia, che rivendica la giurisdizione nell’esaminare la vicenda, continua a non ottenere alcun risultato decisivo nel riportare in patria Girone e Latorre. E l’Italia, così come Girone e Latorre, a questo punto deve pure fare il tifo per Sonia Gandhi (nascita italiana a parte) alle elezioni, perché se dovesse vincere Modi, per le parole pronuciate al comizio, chissà come si metterebbe la vicenda.