Il 17 aprile scorso la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 114/2018, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 57, comma 1, lettera a), del DPR 602/73 nella parte in cui non prevede che, nelle controversie che riguardano gli atti dell’esecuzione forzata tributaria successivi alla notifica della cartella di pagamento od all’avviso di intimazione, sono ammesse le opposizioni regolate dall’art. 615 del cpc.
Tradotto in linguaggio meno giuridico, i cittadini-contribuenti che si son visti destinatari di un pignoramento da parte della Agenzia delle Entrate – Riscossione (ex famosa Equitalia) non potevano in buona sostanza, sino a ieri, difendersi.
L’Avvocato tributarista di Martina Franca, Angelo Lucarella – anche cultore di Diritto Costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza del dipartimento jonico dell’Università di Bari – nel luglio scorso ebbe a pubblicare un lavoro di ricerca scientifico e finito anche sul noto quotidiano giuridico italiano “ItaliaOggi”.
L’Avv. Lucarella con la sua teoria ha evidenziato come l’impossibilità di difendersi del cittadino prevista dalla legge del 1973 (ora abrogata dalla Corte Costituzionale) violasse la Carta italiana nonché i Diritti fondamentali Umani sanciti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (detta CEDU).
La sentenza in questione rappresenta ora una vera e propria “bomba giuridica” che si appresta ad aprire scenari giudiziari improbabili da prevedere.
L’unica cosa della quale si è certi è che un martinese ha da diverso tempo approfondito la questione della difesa dei contribuenti nell’ottica sposata proprio dalla pronuncia della Corte Costituzionale.
A quanto pare, da oggi in poi, i cittadini hanno ed avranno un’arma in più per contrastare le illegittimità della Amministrazione Finanziaria dello Stato laddove ve ne sia riscontro.
L’Avv. Lucarella non esclude, a questo punto, di arrivare fino alla Corte di Giustizia Europea.
Corte Costituzionale sent. 114-2018
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