Di seguito un comunicato diffuso da Piernicola Pedicini, deputato al parlamento europeo:
L’arroganza di Renzi e del suo governo è sempre più vergognosa.
Invece di colpire la corruzione politica, affaristica e clientelare che devasta la sanità italiana e che ogni anno costa 23 miliardi di euro di soldi pubblici, annuncia un taglio di 2 miliardi e 300 milioni dal bilancio nazionale 2015 sui servizi sanitari erogati ai cittadini più deboli e indifesi. L’ennesima dimostrazione si è avuta ieri, quando il Senato ha votato contro l’arresto del senatore dell’Ncd di Alfano Antonio Azzollini che è accusato proprio di associazione per delinquere, corruzione per induzione e bancarotta fraudolenta per il crac da 500 milioni di euro della casa di cura Divina Provvidenza di Bisceglie (Bari), di cui Azzollini è ritenuto amministratore di fatto.
Questo è l’esempio lampante di come il governo Renzi sta affrontando i problemi dell’Italia: continua a tutelare e salvaguardare gli interessi della vecchia politica e delle lobby economiche e fa pagare ai cittadini gli arricchimenti personali, gli sprechi, i privilegi e l’inefficienza del sistema corrotto dei partiti e della pubblica amministrazione.
Nonostante i proclami di dell’ex sindaco di Firenze e del partito unico che lo sostiene, con cui ogni giorno inondano le tv e i giornali di messaggi propagandistici con cui parlano di riforme e di cambiamento, è sempre più chiaro che da un lato ci sono i cittadini onesti e normali, difesi dal M5s, e dall’altro una serie di apparati e soggetti che stanno continuando a saccheggiare il patrimonio e le risorse pubbliche così come hanno già fatto per decenni.
Non a caso, in questi giorni, a soccorrere la maggioranza parlamentare di Renzi, è arrivato un altro plurindagato come l’ex berlusconiano Denis Verdini che ha sul groppone due rinvii a giudizio e variegate indagini a proprio carico (corruzione, associazione a delinquere, truffa, finanziamento illecito etc.).
E’ una vergogna e una deriva molto pericolosa che va fermata al più presto e che dopo questi episodi apre un altro terreno di scontro dagli effetti imprevedibili: Renzi e i suoi seguaci, con il voto in Senato che ha salvato Azzollini dall’arresto e con lo squallido accordo con Verdini, vogliono arginare l’azione di quella parte della magistratura che ormai ogni giorno arresta almeno un esponente del Pd o del partito unico per vicende di corruzione o di scandali pubblici.
Si tratta, ormai, di un braccio di ferro tra due poteri dello Stato, tra l’Italia pulita e onesta e quella torbida e affarista.
C’è tanto da fare, ma siamo certi che la maggioranza dei cittadini sono pronti a fare la loro parte e a dare l’ultima spallata a chi continua a speculare sugli interessi collettivi e del bene comune.