La Gazzetta del Mezzogiorno dà notizia di un fatto riportato da un giornale locale (insomma facciamo una specie di domino, in questo caso). La notizia è quella secondo cui il giudice di pace di Bari, Giuseppe Salerno, considera l’orecchio una cosa diversa, ad esempio, dal cellulare. Un’ovvietà ma c’è evidentemente stato bisogno di ribadirla. Dal canto loro i vigili urbani di Bari cos’altro potevano fare, visto che le regole sono chiare, ovvero non si staccano le mani dal volante mentre si guida? E però l’automobilista, al quale venne fatta la multa perché aveva staccato una mano dal volante per grattarsi l’orecchio, la multa non se l’è tenuta: è andato dal giudice di pace e ha vinto.
Andò così, il 3 marzo: l’automobilista era incolonnato nel traffico urbano, staccò la mano sinistra dal volante per grattarsi l’orecchio. Quel disimpegno della mano dalla guida indusse gli agenti di polizia municipale a sanzionare l’automobilista.
Il giudice Salerno ha evidenziato che la libertà di movimento delle mani per guidare non era messa in pericolo da quella che era una necessità impellente e di una parte attaccata al corpo. Ha dato ragione all’automobilista. Il Comune dovrà pagare, a parte 397 euro per le spese legali, un risarcimento di mille euro al cittadino. Se questa è la media, provi a grattarsi anche ginocchia, fronte e via discorrendo (e no, “lì” serve per un altro scopo, nel caso: e poi è pur sempre una questione di stile) e in breve fa i soldi.