Di seguito una dichiarazione del deputato Gianfranco Chiarelli:
Due notizie a distanza di poche ore confermano, laddove ancora ve ne fosse la necessità, che l’interesse del governo per Taranto resta sempre e solo l’oggetto di annunci cui, puntualmente, non fanno seguito fatti concreti. Mentre la questione Ilva continua a registrare uno stallo, che ogni giorno produce debiti e perdite di commesse, la vicenda porto, dopo l’uscita di TCT, si presenta come un enorme punto interrogativo, e tante altre vertenze attendono soluzione, apprendiamo che sarà introdotta, finalmente, l’alta velocità anche al Sud. Dov’è il problema? I treni veloci si fermeranno a Bari! Taranto e l’intero Salento ancora una volta esclusi. In aggiunta, mentre l’aeroporto Arlotta viene classificato di interesse nazionale, nel piano regionale la struttura continua ad essere definita “a vocazione cargo”, laddove, peraltro, di cargo al momento non vi è traccia. In una idea di trasporti intermodali, premessa fondamentale per un rilancio della economia di un territorio, escludere nello stesso tempo l’alta velocità ferroviaria e impedire di fatto i voli di linea, rappresenta una delle più evidenti contraddizioni di chi continua a parlare di piano per il Sud e di Taranto al centro delle attenzioni. A questo punto sentiremo cosa avrà da dire Renzi in occasione della inaugurazione della Fiera del Levante e, soprattutto, quali sollecitazioni gli verranno da Emiliano.