Nove anni di reclusione. Questa la sentenza di primo grado nei confronti del trentaseienne di Casarano M.S, (riportiamo le iniziali perché familiare dei minori coinvolti nella vicenda). L’uomo ha violentato i nipotini che, all’epoca dei fatti, avevano 7 anni la bambina, 5 e 4 anni i maschietti. Si tratta dello zio paterno. Naturalmente ci sono altri due gradi di giudizio per questa vicenda.
Fino alla primavera di sei anni fa, secondo l’accusa, sono andati avanti gli abusi. La sentenza ha perfino aggravato la richiesta dell’accusa, che era per una pena di otto anni. Origine della vicenda, le condizioni di difficoltà familiare, con la necessità talvolta di ricorrere all’aiuto dei parenti. Ma durante alcune visite allo zio, questi avrebbe dato luogo alle sue perversioni nei confronti dei nipotini. La mamma dei tre bambini, accortasi di qualcosa che non andava, espose la vicenda. Da lì partì l’indagine. I bambini vennero affidati a una onlus di Casarano e successivamente a una casa famiglia di Ostuni. Nel corso delle audizioni dei bimbi si è costruito il quadro accusatorio che oggi ha portato alla condanna dello zio paterno: atti sessuali con minori, continuati e aggravati dall’età, minore dei dieci anni, delle vittime delle violenze. Nove anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici, il verdetto.