Telefonò alla sorella dicendole che il ritardo per il ritorno a casa era dovuto a “nu muèrs'” (un oggetto o qualcosa di simile, in dialetto) di cui si sarebbe occupato. L’intercettazione telefonica venne interpretata male, si capì “nu muèrt'”. Quella esse scambiata per ti, è costata ad Angelo Massaro di Fragagnano venti anni di galera. Venne infatti accusato dell’assassinio di Lorenzo Fersurella, avvenuto proprio il giorno di quella telefonata: 10 ottobre 1995. Venne anche condannato. Nell’ottobre 2015, l’avvocato tarantino Salvatore Maggio ottenne una revisione del processo da cui emerse un’altra verità. L’assassino non era Angelo Massaro. Che ora è tornato libero. Dopo venti anni scobrati in carcere, per un gravissimo errore giudiziario. Vicenda raccontata dal Quotidiano.