Il trasferimento dei rifiuti, via nave, dall’Ilva di Taranto al siracusano, era un affare della mafia. Questo, secondo la procura di Catania che ha disposto 14 ordinanze di misura cautelare. Anche denunce a piede libero. Il polverino, il cui arrivo nella Sicilia orientale era fortemente osteggiato dalle comunità locali, non era contenibile negli impianti individuati ed era, secondo l’accusa, al centro dell’affare illecito. Fra gli indagati, anche imprenditori ritenuti vicini al clan Santapaola e persone nell’ambito della Regione Sicilia. Funzionari che, dice il governatore Rosario Crocetta, saranno sospesi.