L’imprenditore, di un paese del brindisino, aveva chiesto il porto d’armi. Per una pistola. Dalla prefettura era arrivato il diniego. L’imprenditore ha così opposto ricorso al tribunale amministrativo personale: l’arma, per difesa personale, è necessaria, quanto sostenuto. Il ricorrente, rappresentato al Tar leccese dall’avvocato Enrico Pellegrini, ha messo in discussione il concetto di discrezionalità nella decisione che aveva portato a negargli il porto d’armi. La tesi è stata accolta in primo grado del giudizio amministrativo e la prefettura di Brindisi dovrà anche pagare le spese di tale giudizio.