I ritardi nell’introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il cancro durante la presentazione di un ‘position paper’ sullo stato dell’oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese. (ANSA)
C’è di più. Ci sono medicinali già ineseriti nel prontuario ma non prodotti in Italia che i pazienti non solo devono pagare ma devono procurarsi all’estero. Personalmente, come Associazione Aiutiamo Ippocrate Maria Angela Miola di recente mi sono occupato dell’acquisto di un chemioterapico dal Giappone. Qualcosa di davvero defatigante. E non c’è alcuna assistenza da parte della P.A.