Ieri il segretario nazionale del sindacato di polizia Sap ha visitato il carcere di Taranto e ha espresso tutte le preoccupazioni per una prospettiva di ampliamento della capienza, a fronte di personale risicatissimo sul piano numerico e del tutto insufficiente. Altro sindacato, l’Ugl pubblica sicurezza. Lamenta la diffiicoltà di organici per lo lo svolgimento dei servizi ed esprime tutte le preoccupazioni legate ai continui tagli, compresi quelli prospettati. Di seguito il comunicato a firma di Rocco Caliandro, segretario generale regionale del sindacato Ugl pubblica sicurezza:
Centinaia di uffici e posti di Polizia rischiano di chiudere in nome di una bizzarra “spending review”e una ormai conclamata carenza di organico mentre, al contrario, assistiamo ogni giorno ad una recrudescenza di atti criminali, ad un innalzamento di reati c.d. predatori e ad un sempre più diffuso malessere sociale dovuto ad una crisi tremenda che non risparmia nessuno.
La gente chiede più presenza delle Forze dell’Ordine, il cittadino è sempre più disperato dalla mancanza di uno Stato. Stato che è completamente assente e sordo nell’ascoltare il clima di paura e terrore in cui vive. Garantire sicurezza e salute, tutelare la vita umana e consentire che tutto si svolga nel rispetto delle regole è compito di uno Stato così come la Costituzione gli impone.
Come si fa a garantire tutto ciò se nella mente dello Stato c’è addirittura un piano preordinato di chiusura di posti, uffici e presidi di Polizia.
In questo calderone di chiusure, a Taranto è prevista la soppressione degli Uffici della Polizia Postale e della Squadra Nautica. Certo Taranto sede di Corte d’Appello e città dei due mari. Ma noi dell’UGL Polizia ci chiediamo se la razionalità è un valore reale nelle menti dei nostri governati! Chiudiamo pure i posti di Polizia, ma abbiamo la possibilità di usufruire di difese c.d. “passive” tali da garantire un supporto tecnico alle attività di prevenzione e repressione? La risposta è no. Solo Taranto ne ha istallate alcune ma nessuna città della provincia è dotata di telecamere posizionate nelle zone a rischio (anche se ormai tutte le zone sono a rischio!!!) di videosorveglianza. Proprio in questi giorni gli Agenti del Commissariato di Martina Franca ha arrestato un pericoloso rapinatore che aveva già compiuto 4 rapine a Martina e una a Crispiano. Persona in “trasferta” di cui se non fosse stato per l’ausilio di una telecamera privata di un esercizio commerciale, che ha ripreso un passaggio dello stesso, il personale del commissariato è riuscito anche libero dal servizio, ad arrestare il malfattore. Un plauso agli uomini del Commissariato di Martina. Che con grande sacrificio lavorano in condizioni numeriche risicate (si è passati dalle 47 unità del 2007 a 33 nel 2014).
Ma cosa sta succedendo a Martina Franca? E’ una città che come tutte le altre ormai vive il disagio sociale, la disoccupazione giovanile, il precariato, l’aumento della delinquenza minorile, le scommesse, la droga. Come può essere controllata una città così popolosa, con un agro così vasto da un presidio di Polizia che lavora in affanno.
Ma l’affanno non è una prerogativa solo del Commissariato di Martina Franca, medesime condizioni sono riservate ai Commissariati distaccati di Grottaglie e Manduria, la stessa realtà emergenziale, personale risicato e realtà da fronteggiare sempre più ardue.
E il riordino del Ministero dell’Interno prevede sempre meno presidi e meno personale. Non ci si può nascondere ancora dietro un dito, la belle epoque è passata. Si sta passando da un sistema di prevenzione ad un sistema di repressione. Al cittadino non importa se il ladro viene arrestato ma importa che la sua casa, i suoi beni, la sua vita non vengano violati. Invece assistiamo inermi ad uno sciacallaggio continuo, furti, scippi e rapine a danno anche di vecchiette inermi, prese di mira fuori e dentro casa. Il ladro di oggi non è più “il ladro di una volta” , che ruba quando in casa non c’è nessuno. Ora è violento, furioso, rabbioso, esaltato. Come si fa a fronteggiare tutta questa escalation di criminalità senza un presidio che abbia un corpo di agenti da attivare sul territorio.
Il Governo la smetta di essere sordo e di non voler sentire l’urlo dei suoi cittadini e le proteste del personale di Polizia. SICUREZZA per i cittadini e DIGNITA’ per le Forze dell’Ordine .
Noi non siamo e non vogliamo essere considerati l’ultima ruota del carro di un’Amministrazione in grave deficit. Ad oggi non esiste alcuna strategia o volontà di chiarire come e a favore di chi saranno utilizzate le risorse di risparmio e che questo taglio selvaggio sta producendo e produrrà ancora di più sulla pelle dei cittadini e di tutti gli appartenenti.
Chiediamo al Prefetto, al Questore, ai Sindaci, ai Consiglieri Regionali e ai Parlamentari Jonici, alle Associazioni di categoria tutte, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, di volersi unire a noi dell’UGL Polizia di Stato perché questo “countdown” verso il disastro si fermi.