Un cittadino di Martina Franca, ex consigliere comunale, ci invia questo intervento. Di seguito, a firma di Franco Demita:
Ero ragazzino quando la mattina presto sentivo il “fischio” del netturbino di turno che saliva e scendeva le scale con il sacco pieno di “spazzatura”. Spesso sui gradini e sui pianerottoli si vedevano i “segni” (non per sua colpa) del passaggio.
Dal 1992, il nuovo appalto prevedeva un servizio con i cassonetti.
Apparvero anche i “bobo”: piccoli contenitori per chi voleva fare la raccolta differenziata (si riempivano subito).
Nel contratto di appalto con la Tradeco, erano previste delle iniziative di sensibilizzazione per i cittadini e per le scuole che furono fatte puntualmente con il WWF.
Gli anni sono passati e le amministrazioni comunali si sono succedute.
In tanti ci hanno provato, anche perché le leggi regionali e statali stimolavano gli enti locali a provvedere in tal senso.
Con l’amministrazione di Bruno Semeraro riuscimmo a far finanziare e realizzare le due isole ecologiche di Ortolini e della Zona Industriale.
Le amministrazioni successive hanno iniziato a discutere di un nuovo appalto ma ogni tentativo è naufragato.
Per la prima amministrazione di Franco Ancona, il nuovo appalto per i rifiuti era una priorità.
La legge regionale dell’agosto 2012 fece rallentare il percorso che comunque era già cominciato il giorno dopo l’insediamento del nuovo consiglio e giunta comunale.
Il percorso burocratico per la costituzione dell’ARO è stato lungo e faticoso ma la tenacia del Sindaco e di Stefano Coletta ha portato al risultato di cui tutta la città è oggi protagonista.
Il servizio di raccolta differenziata è cominciato e non si potrà più tornare indietro…..
Certo sono necessari degli aggiustamenti (che sono già in atto), la città è grande, l’agro immenso, i condomini sono con caratteristiche diverse, ecc. ecc.
In questo momento non servono i tanti “commissari tecnici della nazionale” che durante la partita dell’Italia saprebbero fare meglio dell’allenatore, dimenticando il tempo, la fatica e i tanti allenamenti fatti!!!!
In ogni caso, penso che bisogna vedere il mezzo (più di mezzo…) bicchiere pieno.
Non voglio elencare ciò che cerca di riempire il bicchiere poiché i detrattori farebbero l’elenco contrario…
Ritengo invece che potevamo iniziare questo “percorso virtuoso” parecchi anni fa.
Oggi si parla di “economia circolare”: il riutilizzo infinito dei materiali e la riduzione degli scarti (fonte Sole 24 Ore), nelle associazioni ambientaliste ne parliamo da più di trent’anni….
Ormai non si deve più parlare di un’epoca di cambiamenti ma di un cambiamento di epoca.
Per esempio, ci fa comodo utilizzare il nostro cellulare per fare “quasi tutto”? Non potremmo farne a meno… Esso rappresenta il cambiamento e l’innovazione che non si può fermare per nessun motivo.
Per pensare ad un futuro migliore per i nostri figli, nipoti, ecc. dobbiamo oggi preparare il terreno giusto.
La raccolta differenziata spinta è uno degli elementi di cui oggi siamo responsabili.
E’ sicuramente difficile uscire dalla nostra “zona di confort” ma separare i rifiuti ci fa fare anche una spesa più consapevole.
Recentemente è stata deliberata di nuovo la possibilità del “vuoto a rendere”: quanto vetro risparmieremo!!!!
Oggi è importante affrontare i problemi e farli diventare opportunità.
Alcuni esempi.
C’è un problema nei condomini? Proviamo a parlare fra famiglie e chissà se potranno nascere dei “condomini solidali” (esistono già) che decideranno di mettersi d’accordo anche per altri “servizi”.
Una nuova funzione degli esercizi commerciali che cercheranno di comprare prodotti con meno imballo.
Le associazioni e le parrocchie diventino luoghi di condivisione e di sensibilizzazione.
La stampa deve informare, informare, informare e creare spazi di dialogo e discussione costruttiva senza correre dietro alla notizia o all’ intervento negativo.
Il consiglio comunale, la giunta, i partiti e noi cittadini dobbiamo discutere ed elaborare il nuovo regolamento dei tributi per la Tari studiando tutte le casistiche opportune con la consapevolezza che il conto economico deve quadrare (costi del personale, mezzi, carburante, materiali di consumo, iniziative di sensibilizzazione, ecc).
Attendo con piacere che si sviluppi un dibattito serio e con cognizione di causa su argomenti vecchi e nuovi.
Concludo ricordando che i dipendenti della Monteco sono i nostri “partner” più importanti per raggiungere questi obiettivi.
Sono gli uomini e le donne (ieri portavano in spalla i nostri rifiuti) che oggi si impegnano quotidianamente per raggiungere gli obiettivi di una raccolta differenziata ottimale nonostante le difficoltà.