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Arrestati i sindaci di Villa Castelli e Torchiarolo, i vicesindaci di Poggiorsini e Torchiarolo. Accusa, la lobby dei rifiuti Ipotesi di tangenti, sono 73 complessivamente gli indagati. Dodici ordinanze di custodia cautelare. Contestazione: veniva favorita, in varie zone della Puglia, un'azienda di Carovigno. Anche una escort a disposizione, per facilitare gli affari

carabinieri auto

Veniva messa a disposizione anche una escort, per facilitare la conclusione degli affari. Una delle accuse, nell’ambito dell’inchiesta della magistratura brindisina, in conseguenza di cui finiscono oggi in carcere dodici persone. Tra loro il sindaco di Torchiarolo e il sindaco di Villa Castelli, i vicesindaci di Poggiorsini e Torchiarolo, il direttore generale di un’agenzia ecologica di Manfredonia. Sono 73, complessivamente, gli indagati. Secondo la contestazione, si trattava di un sistema di corruzione che mirava a favorire, appunto con la complicità di amministratori pubblici anche (sempre secondo l’accusa) un’azienda di Carovigno. L’operazione con l’ordinanza di custodia cautelare è stata condotta dai carabinieri.

Di seguito il comunicato aggiornato diffuso dai carabinieri:

Nella mattina odierna, in vari comuni delle province di Brindisi e Bari, nonché nella città di Potenza, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli aa.dd. emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, concordante con le risultanze investigative prodotte dalla Compagnia di San Vito dei Normanni (BR), nei confronti di 12 persone, fra le quali due sindaci [Torchiarolo e Villa Castelli (BR)] e due vicesindaci [Poggiorsini (BA) e Torchiarolo], nonché vari dirigenti di uffici tecnici comunali, incaricati di pubblico servizio e il Direttore Generale dell’Azienda di Servizi Ecologici di Manfredonia (FG).

L’attività, avviata nel novembre 2014, ha consentito di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la p.a., il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, commessi fino al novembre 2015, per fatti accaduti nelle Province di Bari e Brindisi.

Le indagini hanno permesso di:

–    individuare esponenti della p.a., sia preposti alla sfera politica che amministrativa di diversi enti locali, segnatamente comuni, dediti ad un sistematico mercimonio dei poteri pubblici loro assegnati, attraverso asservimento agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi e urbani con sede in Carovigno (BR), attraverso reiterate violazioni dei doveri di imparzialità, correttezza e buon andamento dell’operato della p.a.;

–    evidenziare condotte di finanziamento illecito dei partiti politici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché favoreggiamento della prostituzione, molteplici ipotesi delittuose di falso e altri reati minori, finalizzate a sostenere il buon esito dei patti corruttivi.


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