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Lotito, “famo ‘sta sceneggiata”. Lui smentisce e chiama a dargli ragione il deputato barese. Che risponde. A tono Dario Ginefra era accanto al presidente della Lazio, in aereo: non ho sentito quella frase, afferma. Però il Messaggero ha l'audio. Gli adesivi col volto di Anna Frank su maglie della Roma, all'origine

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Origine di tutto, la vergogna di quei delinquenti che hanno diffuso adesivi col volto di Anna Frank su maglie della Roma (basti fare un giro.nella capitale o in varie altre città, per capire quanto sia diffuso lo scherno antisemita nel tifo calcistico). Il presidente della Lazio ha tentato di metterci una pezza promuovendo una visita alla sinagoga. Nell’organizzazione della cosa, ha parlato. In aereo. Secondo “Il Messaggero”, ha detto “famo ‘sta sceneggiata”. Lui ha smentito e così, “Il Messaggero” ha diffuso l’audio.
Nella smentita, Claudio Lotito ha chiamato a dire come fossero andate le cose, a chi era accanto a lui in aereo. Un parlamentare barese.

Di seguito, quanto pubblicato da Dario Ginefra (foto home page tratta da profilo twitter):

A proposito di Lotito e dei c.d. “Irriducibili”…:.. Non ho simpatia sportiva per la Lazio, anche se quest’anno esprime oggettivamente un bel gioco, né tantomeno apprezzo la politicizzazione del tifo ultras, a maggior ragione quello di una curva così distante dal mio credo politico. Non ho dunque da difendere alcuno. Ho viaggiato l’altra sera con il Presidente Lotito sul volo Milano-Roma. Abbiamo parlato di legge di bilancio, di voucher per il lavoro degli steward negli stadi, di Irap sulle plusvalenze (le richieste del mondo del calcio al Parlamento in vista della prossima legge di bilancio) e naturalmente del grave episodio sul quale confesso che, prima che iniziasse l’imbarco del volo quando ero ancora ignaro del “compagno di viaggio” particolare che avrei avuto al fianco, avevo già fatto un tweet di ferma condanna. Ho visto un uomo preoccupato di difendere la sua società dal gesto di questi balordi. Alla Lotito questo è avvenuto con una difesa ruvida, per certi versi naif, ma non mi e’ sembrato che lui abbia mai usato l’espressione “sceneggiata” riferendosi al gesto riparatorio del giorno dopo, così come riporta la stampa nazionale. Si affannava con il suo interlocutore telefonico a trovare un contatto con la comunità ebraica di Roma in assenza del Rabbino capo (in questi giorni a NY) per poter organizzare l’andata in Sinagoga del giorno dopo per la deposizione della corona di fiori alla memoria di Anna Frank e delle vittime della Shoah. Iniziativa strumentale? Non lo so e non lo potró mai sapere, ma la foga con la quale si adoperava non mi sembrava, questa si, una sceneggiata. Come riporta correttamente il Messaggero si interrogava sulla esistenza di un “Vice-Rabbino” destando anche qualche ilarità tra gli altri passeggeri. Eravamo in fase di sbarco e ho colto la sua agitazione e la sua preoccupazione che il gesto di questi vigliacchi potesse comportare delle ripercussioni sulla sua squadra. Come ogni “padre di famiglia” alle prese con la follia della propria prole provava a difendere l’indifendibile e ad evitare che l’A.S. Lazio potesse essere in qualche modo identificata con questi sedicenti “irriducibili”. Auspico che il mondo dello sport metta la definitiva parola fine alla follia di questi delinquenti e credo che, se saranno sincere le parole di condanna di Lotito nei confronti di una parte della sua tifoseria, il suo compito sarà tutt’altro che facile. Lotito è quanto di più distante dalla mia vita e dal mio modo di essere, ma trovo insopportabili le critiche di chi tratta con i guanti bianchi altri presidenti di club più blasonati e più “charmant” per episodi altrettanto gravi. L’identificazione dei sedici presunti responsabili di questo vile gesto spero comporti la conseguente condanna con l’applicazione delle sanzioni massime per quelle che non mi vergogno ad aver definito “bestie con buona pace delle bestie” nel mio tweet. Quella che per loro è stata solo una bravata, è quanto di più ripugnante possa commettere un essere vivente. Fossi in Lotito, oltre che portare ogni anno ad Auschwitz la tifoseria laziale, mi adopererei per la diffusione del Diario di Anna Frank nello stadio di Roma e nelle scuole della Capitale e andrei a veder la partita in curva per i prossimi incontri per esercitare una moral suasion sui più esaltati. P.S. Questo post nasceva dalla esigenza di mettere nero su bianco quanto riportato ad alcuni giornalisti chiamato in ballo dallo stesso Lotito. Volevo evitare che potessero essere travisate le mie parole. Ora ho sentito l’audio in rete. Credo che Lotito farà bene a spiegare la frase che evidentemente non avevo sentito e capito. La Shoah non è stata una sceneggiata e non può diventarlo neanche quello che sarebbe stato il gesto di riparazione alle offese di questi delinquenti ed imbecilli. Si diventa indifendibili quando si usa la buona fede degli altri per tentare di coprire i propri errori.


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