Di seguito un comunicato diffuso dal parlamentare Gianfranco Chiarelli:
Intorno alla questione Ilva si sta sviluppando un dibattito che dura ormai da troppo tempo senza che si giunga purtroppo a risultati concreti. E ormai da oltre cinque anni che si attendono azioni che risolvano definitivamente una vertenza che riguarda lavoratori e cittadini, lavoro e salute. Quando accaduto negli ultimi giorni rappresenta il limite oltre il quale non è più possibile andare. Troppi sono gli interrogativi sul futuro dell’azienda siderurgica tarantina e poche le speranze ormai che si trovino le necessarie soluzioni in tempi brevi. La trattativa per la cessione della gestione al gruppo Mittal si preannuncia sicuramente complessa e non facilmente risolvibile in breve tempo. Oltre alle questioni relative all’occupazione vi è la preoccupazione per ulteriori ritardi nell’attuazione del piano ambientale. A questo punto il governo provveda a reperire le risorse necessarie, penso ad esempio a quel famoso miliardo e due della famiglia Riva, che più volte si è detto essere disponibile, per la immediata cantierizzazione della copertura dei parchi minerali. Non è possibile tollerare ulteriori ritardi. Come ho già segnalato di recente la chiusura delle scuole, al di là del gesto simbolico, non solo non risolve alcun problema, ma aggiunge danno al danno, negando il diritto all’istruzione. Così come ritengo che ricorrere alle carte bollate, visti i precedenti, non sia risolutivo, anzi potrebbe addirittura determinare altro slittamento dei tempi. È opportuno a questo punto che il territorio si presenti unito di fronte a chi deve assumere le decisioni, ovvero oggi esclusivamente il governo centrale. Se è comprensibile che in questa fase la trattativa relativa alla cessione dello stabilimento veda interessati da un lato il gruppo Mittal, dall’altro le rappresentanze sindacali, con la mediazione del governo, la vertenza Taranto richiede il coinvolgimento di tutte le istanze del territorio. Il sindaco di Taranto dunque cambi strategia; esca dall’isolamento e convochi tutte le rappresentanze istituzionali ed associative per definire un piano unico di azioni. Metta insieme parlamentari, consiglieri e assessori regionali del territorio, sindaci dei comuni, sindacati e associazioni di categoria. Occorre presentarsi a Roma con la forza di chi rappresenta tutti i 600.000 cittadini ionici. Come parlamentare, insieme ai colleghi del territorio, sono a disposizione per provare, purtroppo in una fase molto delicata dell’attività parlamentare, molto vicina al suo termine, a sollecitare il governo alla emanazione di un decreto che intervenga con immediatezza per la realizzazione delle opere più urgenti ed efficaci per limitare, meglio se per eliminare del tutto, gli effetti sull’ambiente e sulla salute dei tarantini derivanti dalla presenza della grande industria.