Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
“Impensabile che i frantoi debbano avvisare la Questura prima di far partire i camion di olio extravergine alla volta delle varie destinazioni italiane – denuncia il Delegato Confederale di Coldiretti Bari e BAT, Angelo Corsetti – per farli scortare fino all’imbocco dell’autostrada, eppure questa è la situazione nella BAT e soprattutto ad Andria, culla dell’olivicoltura pugliese. Nella Provincia di Barletta-Andria-Trani, cioè solo in 3 comuni, gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali di olive, numeri che spiegano la razzia di olive e gli assalti ai trasportatori di olio. Il fenomeno che si ripete ogni anno mette a repentaglio l’incolumità stessa degli olivicoltori, costretti a fare ronde diurne e notturne. Le forze dell’ordine, coadiuvate dalla Guardie Campestri, hanno un territorio assai vasto da presidiare, pertanto ampie zone non sono pattugliate. Abbiamo affrontato il fenomeno che negli ultimi anni ha assunto proporzioni preoccupanti con il Presidente della Provincia BAT, Nicola Giorgino e il delegato delle politiche agricole del Comune di Andria, Benedetto Miscioscia, cercando di fare fronte comune con le forze a disposizione. Forniremo in tempo reale segnalazioni puntuali delle aree da cui giungono le denunce per avere almeno la mappatura del fenomeno e poter indirizzare l’attività delle forze dell’ordine in maniera puntuale”.
A guidare nel 2016 la crescita delle esportazioni della provincia di Barletta, Andria, Trani, secondo i dati diffusi da Euro*IDEES-Bruxelles, è stato il settore agroalimentare con un aumento del +17,4% e l’olio extravergine – sottolinea Coldiretti BAT – si conferma superstar sui mercati mondiali.
“Il comparto oleario solo nel 2016 ha prodotto, nonostante la difficile campagna agraria, ben 180mila quintali di extravergine di grande qualità – commenta il Delegato Territoriale di Coldiretti Bari e BAT, Vito Amendolara – dove Andria spicca proprio per la straordinaria vocazione olivicola. L’aumento costante del consumo di olio di oliva, che nel mondo ha fatto un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni, apre grandi opportunità che il Made in Italy deve saper cogliere e per farlo deve puntare sull’identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recuperare credibilità anche all’estero. Essenziale puntare sulla promozione e sulla valorizzazione dell’olio extravergine di oliva con particolare riguardo ad azioni divulgative per favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergini di qualità. Il consumatore associa all’olio extravergine l’immagine della terra e della casa, è un’immagine strettamente legata ai valori della provenienza territoriale e della tipicità del prodotto che non sono clonabili perché unici ed irripetibili. Per la qualità delle sue produzioni Andria e la BAT si confermano icone del mercato a livello mondiale”.
È un patrimonio che va costantemente tutelato e promosso e per questo va applicata alla lettera la ‘legge salva-olio’ – dice Coldiretti BAT – la n. 9 del 2013 ed è necessaria l’accelerazione dell’iter del disegno di legge che reca le “nuove norme in materia di reati agroalimentari”, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, a supporto dell’attività degli organismi di controllo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni. Dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi – conclude Coldiretti BAT – all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle misure previste dal provvedimento.