“Siamo in difficoltà con i fornitori, le imprese terze e anche nell’avanzamento degli ordini connessi al programma di ambientalizzazione, registriamo qualche rallentamento”. Il subcommissario dell’Ilva, Edo Ronchi, parla in questi termini all’agenzia Agi, il giorno dopo che il governo ha dato l’ok al piano ambientale per il siderurgico di Taranto. Ora il piano c’è, manca la liquidità. Non ci sono molti soldi, liquidi va ribadito, insomma. “Sebbene il piano industriale non sia ancora completato, abbiamo calcolato – afferma Ronchi – che 1,8 miliardi serviranno per l’Aia e 1,2 miliardi per l’innovazione, un totale quindi di 3 miliardi di euro che, stando all’Aia e a quanto ribadito dal Dpcm approvato ieri, andranno spesi entro agosto 2016. Vorrei che fosse chiaro questo punto: non stiamo facendo un’ambientalizzazione in 10 anni ma dobbiamo farla in 36 mesi e quest’arco di tempo è già cominciato da agosto scorso”. “Abbiamo in piedi una trattativa con le banche per negoziare un prestito ponte di 500 milioni sui lavori dell’Aia ma – aggiunge – si sta rivelando complessa”. Ciò in attesa dell’operazione di aumento di capitale