Poche cose sono divisive (parola in auge da qualche anno, in politica) come l’Ilva. Il dilemma “o mangi o respiri” è irrisolto, da decenni.
Nelle ultime settimane, scontro: Regione Puglia-Comune di Taranto da una parte, governo da un’altra. Al centro del dibattito, un ricorso contro il decreto governativo Ilva da parte dei due enti locali. Senonché, tra le forze politiche e sociali, c’è chi sta da una parte, chi dall’altra. E ci sono anche le interpretazioni ulteriormente diverse, del fatto.
Così, la Provincia di Taranto presenta il ricorso contro il ricorso e, notizia di oggi, il movimento 5 stelle presenta un esposto contro il dissequestro degli impianti. Italia nostra si schiera con Regione e Comune, Codacons pure ma vorrebbe di più: non ritirare la richiesta di sospensiva. Domani in consiglio regionale potrebbe arrivare una richiesta di ritiro del ricorso ma Emiliano fa sapere che non se ne parla nemmeno. E domani, udienza al Tar di Lecce. Dove le tre parti riassumibili in due, ricorrenti e governo. Ma fuori dall’aula di tribunale, è una specie di tutti contro tutti.
Io personalmente non capisco il perché la politica pugliese (come quella italiana d’altronde) non remi tutta dalla stessa parte, forse perché ci sono troppi interessi sullo stabilimento tarantino? Credo proprio di sì.. dispiace vedere tutto questo caos, tra ricorsi e contro ricorsi, gli unici a pagare sono gli operai stessi e la gente di Taranto.. Soprattutto non si chieda di chiudere e riqualificare lo stabilimento perché è una cosa improbabile e impossibile..