Il 15 giugno 2016 con l’operazione “Feudo”, secondo gli inqurenti, vennero sgominati clan mafiosi di Taranto. Clan D’Oronzo-De Vitis. A processo 61 indagati. La sentenza con rito abbreviato pronunciata a Lecce esclude associazione mafiosa e concorso in associazione mafiosa, riconosciuta l’associazione finalizzata al traffico di droga. Trentasei condannati, 25 assolti. Sedici anni di reclusione per Orlando D’Oronzo e altrettanti per Nicola De Vitis, 14 per Nicola Bello e 14 per Salvatore Musciacchio, queste le condanne di maggiore rilievo.
Per debellare la delinquenza al Sud necessità applicare nel rispetto della legge MA senza cavilli per negarlo associazioni mafiosa quando si tratta di organizzazione il tribunale di Lecce ha sbagliato come a ostia
…Egregio Sig. Micoli, fino a qualche anno fa io la pensavo come Lei, anzi , peggio. Oggi però mi ritrovo nella situazione opposta e da vittima di mafia mi son dovuto difendere e non poco da questo tipo di accusa. Oggi mi ritrovo tra i 25 assolti e mi creda , non vi è nulla di peggiore, che subire una simile umiliazione , del tutto gratuita e con una semplicità di ragionamento da parte degli inquirenti allarmante.
E’ un tipo di accusa dalla quale è difficilissimo difendersi, esistendo solo ed unicamente per questo tipo di reato la presunzione di colpevolezza. Il giudice mi creda ha reso piena giustizia condannando chi doveva essere condannato e assolvendo chi doveva essere assolto.
Oggi quando leggo o sento in tv di un blitz delle forze dell’ordine il mio primo pensiero va a chi , come me , si trova coinvolto suo malgrado in queste brutte faccende.
Capisco perfettamente le sue perplessità ma mi creda quando le dico che in tanti abbiamo subito un anno di carcere ingiustamente , e non può immaginare cosa significa per la vita di una persone e della sua famiglia.
I fatti di Ostia non li conosco e non mi esprimo , ma conosco i fatti di Taranto.
Per cui oggi mi viene una riflessione che Le può sembrare banale : non giudicare se non si conoscono i fatti.
Non me ne voglia la mia non è una contestazione alla sua affermazione ma una semplice verità dei fatti.
Sarebbe giusto che pubblicassero tutti i nomi delle persone assolte, visto che quelle persone sono state nominate negli articoli che riferivano del loro arresto e del processo.
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