Chi ha presentato le liste, chi lo farà nella seconda giornata. Chi all’ultimo momento. L’ultima notte, come classicamente avviene, è quella delle decisioni più complicate e, per certi aspetti, tali da sconvolgere equilibri raggiunti molto a fatica. Le elezioni politiche 2018 hanno, nella fase cruciale della presentazione delle liste, uno dei casi più spinosi forse d’Italia in ciò che va consumandosi nel collegio uninominale Puglia 11 per la Camera: quello di Martina Franca.
Gianfranco Chiarelli e Donato Pentassuglia (in ordine alfabetico) iniziarono quasi insieme a candidarsi, in partiti sempre contrapposti. Ma loro, realmente contrapposti, non sono mai stati. E, da diverse posizioni, hanno certamente collaborato. Sul piano personale, per ciascuno dei due, le elezioni sono state un successo dietro l’altro.
Stavolta, si è a poche ore dalla formalizzazione dello scontro diretto. Uno vince, l’altro va a casa (sempre che non vinca un terzo e mandi a casa entrambi). Così, quella che dovrebbe essere la normale competizione fra due proposte politiche diverse, confligge su un piano proprio emotivo, con le paure di ciascuno dei due e con ciò che nessuno dei due può ammettere ma che chiunque bazzichi le questioni della politica sa: potessero evitarselo, lo scontro diretto, lo farebbero volentieri. Perfino per non fare male l’uno all’altro. La soluzione ci sarebbe stata, ognuno a fare la sua corsa, uno per la Camera e l’altro per il Senato: ma no, non si può fare perché la spartizione di collegi, di qua e di là, ha portato a queste scelte da parte dei vertici delle coalizioni. Chiarelli-Pentassuglia (in ordine alfabetico) e guai a chi si smarca. L’ultima notte, l’ultima giornata, l’ultima ora: prima di chiudere la fase di presentazione delle liste sarà probabilmente impegnato tutto il tempo possibile per vedere se una scappatoia, due persone che si rispettano, riescono a trovarla. Anche per evitare ad una comunità frantumata in senso politico (si ricordi l’ultimo esempio, le comunali dello scorso giugno) un’altra frattura profonda. Perché a questo stanno pensando, giusto?