Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di San Giovanni Rotondo:
Tante radici per un unico albero: quello della tutela e valorizzazione del dialetto.
Questo lo spirito che ha animato l’appuntamento ospitato ad Eboli. Una giornata memorabile, che ha visto coinvolte le città di Atri, Matera, Larino, Guardialfiera, Auletta, Amatrice, Sant’Angelo a Fasanella, Olevano sul Tusciano, Altavilla Silentina e Capaccio Paestum. Giornata inaugurata dalla piantumazione di un albero d’ulivo, segno di pace e di fratellanza a suggello del gemellaggio culturale nel segno del dialetto.
Alla manifestazione era presente anche il sindaco di San Giovanni Rotondo, Costanzo Cascavilla, che ha partecipato alla piantumazione dell’albero del Dialetto e della poesia, alla presenza di numerosi studenti, alcuni provenienti dall’istituto Maria Immacolata di San Giovanni Rotondo che, insieme agli istituti Virgilio e Giacinto Romano di Eboli, hanno animato uno scambio culturale, mettendo in scena rappresentazioni teatrali in vernacolo, “scambiandosi i dialetti”, per proseguire il cammino intrapreso un anno fa, proprio nel segno della cultura e della tradizione popolare.
«Prosegue il cammino di integrazione tra comunità della Puglia, Campania, Lazio, Basilicata e Molise in prospettiva di Matera 2019. Attraverso il dialetto poniamo le basi di un dialogo che ci permette di promuovere i nostri territori e condividere future opportunità di programmazione territoriale. Per questo abbiamo rinnovato un patto di fratellanza che supera i campanilismi e che grazie ai giovani getta ponti di amicizia che vanno oltre l’evento organizzato a Eboli. Per questo voglio ringraziare i ragazzi dell’istituto sangiovannese e il dirigente scolastico Antonio Tosco, sempre attento a cogliere gli aspetti formativi ed educativi di simili iniziative», afferma il sindaco Costanzo Cascavilla, che ha invitato tutti i partecipanti a ritrovarsi a San Giovanni Rotondo.
L’incontro di Eboli è il proseguimento di un cammino iniziato a Guardialfiera, artefici Vincenzo di Sabato (premiato con la consegna del premio “La Fornace ebolitana”, realizzato dall’artista Marzia De Rosa), Peppe Barra, Filomena Domini, Lio Fiorentino e Maurizio Varriano. Un cammino che percorre comuni sentieri di amicizia e solidarietà, facendo dei comuni coinvolti presidio “dell’anima di un popolo e di una terra”, quella meridionale.