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San Pancrazio Salentino: chiede lo stipendio, in risposta calci e pugni. Trauma cranico e altre ferite L'imprenditore 26enne accusato dal dipendente è stato denunciato per l'aggressione

violenza

Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:

I Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Salentino, al termine degli accertamenti hanno deferito in stato di libertà per violenza privata e lesioni personali D.S. 26enne del luogo, titolare di una ditta. L’uomo probabilmente infastidito dalle reiterate richieste, di pagamento di stipendi arretrati non corrisposti, formulate da un suo dipendente, lo ha aggredito con calci e pugni, provocandogli un trauma cranico minore con cervicalgia, escoriazioni multiple, nonché dolore alla mandibola e al ginocchio sinistro, come diagnosticato dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Mesagne.

 

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I Carabinieri del Gruppo Antisofisticazioni e Sanità di Napoli hanno effettuato una serie di servizi tesi ad accertare eventuali violazioni riguardo le case di riposo per anziani e strutture socio sanitarie assistenziali. Nell’ambito dei controlli, che hanno riguardato la provincia di Brindisi, i Carabinieri del N.A.S. di Taranto hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria l’amministratore di una casa di riposo per anziani corrente in Fasano, per “omessa comunicazione delle persone alloggiate” nella struttura stessa.

La norma violata è l’art. 109 del T.U.L.P.S.; stabilisce che i gestori di strutture ricettive, comprese quelle che forniscono alloggio in tende, roulotte, nonché i proprietari o gestori di case e di appartamenti per vacanze e gli affittacamere, ivi compresi i gestori di strutture di accoglienza, ad eccezione dei rifugi alpini inclusi in apposito elenco istituito dalla regione o dalla provincia autonoma, debbano comunicare giornalmente all’Autorità di Pubblica Sicurezza l’arrivo delle persone alloggiate, mediante consegna di copia della scheda o comunicazione, anche con mezzi informatici. I gestori che non provvedono alla comunicazione delle persone alloggiate sono soggetti all’applicazione dell’art. 17 del T.U.L.P.S., norma che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino ad € 206,00.

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