Traiamo dal racconto del Corriere del Mezzogiorno. A Bari la vicenda della maestra d’asilo picchiata a metà settimana da una mamma e da altre due donne (o forse la mamma ha incaricato le altre due) diventa una difficilissima indagine, perché sembra non abbia visto nulla nessuno. Siccome l’episodio è di estrema gravità e siccome la maestra ha un referto medico che parla di venti giorni di prognosi, e dunque qualcosa le è successo (vedi le ipotizzate ombrellate, ad esempio) anche senza una denuncia ufficiale, i carabinieri hanno iniziato a indagare. Anche il prefetto è stato messo al corrente della questione e, sempre citato dalla testata, non ha usato mezzi termini: il silenzio di chi sa è complicità.
La maestra d’asilo, in una scuola materna, la “Principe di Piemonte” che si trova nel plesso “Garibaldi” del quartiere Libertà, secondo la ricostruzione è stata malmenata in conseguenza di una sgridata, chissà se corredata di qualcosa di fisico, nei confronti di una bambina di quattro anni. La mamma non ha gradito e, forse insieme alle altre due donne o forse incaricando le due donne, ha punito l’insegnante, chiusa in uno stanzino e picchiata, anche a colpi di ombrello. Questa la ricostruzione. Ma testimonianze, zero. Però, come dice il prefetto, il silenzio è complice.
