
Nove autisti di scuolabus, dipendenti del Comune, hanno lo stipendio pieno, ogni mese, tredicesima, contributi e tutto ciò che deriva dal lavoro a tempo indeterminato.
Ce ne sono poi altri cinque. Che il Comune non ha fra i dipendenti ma di cui si avvale, esternalizzando in parte, dunque, il servizio di scuolabus. Affidandosi a un’impresa che mette a disposizione mezzi e autisti. Ecco, gli autisti, cinque appunto, sono autenticamente di serie B, rispetto agli altri. Il loro contratto è per la durata dell’anno scolastico (come se nel periodo estivo non avessero il “vizio” di mangiare) e dunque, fra venti giorni, saranno senza lavoro. In attesa dell’anno scolastico prossimo. E questo riguarda la parte retributiva-contrattuale.
Ci sono poi i mezzi, messi a disposizione dall’azienda che in questo anno scolastico si occupa del servizio: talvolta circolanti senza revisione, oppure con lo pneumatico liscio o magari, addirittura, con un taglio sulla gomma. Con condizioni dell’allestimento interno piuttosto discutibili. Si parla di pullman in cui salgono bambini. Pullman: viene utilizzato, talvolta, anche un bus granturismo, perché lo scuolabus manca.
I lavoratori, con il sindacato di base Usb, hanno tenuto un presidio davanti a palazzo ducale di Martina Franca. Il sindaco ha preso atto della situazione, adesso bisogna trovare la soluzione.