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Salento, traffico internazionale di droga Albania-Italia: dieci arresti Operazione della Guardia di finanza, nuclei di Brindisi e Lecce. Sequestrati oltre 700 chili di stupefacenti

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Di seguito la comunicazione della Guardia di finanza:

I NUCLEI DI POLIZIA ECONOMICO-FINANZIARIA DI LECCE E BRINDISI HANNO TRATTO IN ARRESTO 10 SOGGETTI IN FLAGRANZA DI REATO CON SEQUESTRO DI OLTRE 700 KG DI SOSTANZA STUPEFACENTE. IN CORSO DI ESECUZIONE UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI DUE ITALIANI E DUE ALBANESI.

Dalle prime ore del mattino i finanzieri dei Nuclei di Polizia Economico Finanziaria di Lecce e Brindisi, al termine di complesse indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone: due albanesi di 38 e 29 anni in carcere e due italiani, uno di 49 anni originario di Cellino San Marco ma residente a Torchiarolo e l’altro di 35 anni originario di Mesagne e residente ad Erchie. Sono accusati di traffico di stupefacenti e di essere appartenenti ad un’organizzazione dedita al traffico internazionale di droga.

L’inchiesta, convenzionalmente denominata “Bogotà”, ha accertato il coinvolgimento nei traffici illeciti di 51 persone tra italiani ed albanesi, tutti deferiti alla Procura di Lecce per detenzione e traffico di stupefacenti, di cui 10 tratti in arresto in flagranza di reato nel corso di varie operazioni di servizio svolte nel corso delle indagini in varie località italiane (Bolzano – Livorno – Lecce e Brindisi), con il sequestro di rilevanti quantitativi di stupefacente (600 kg di marijuana, 21 kg di hashish, 2 kg di cocaina e 32 kg di eroina) e di numerosi mezzi utilizzati per il trasporto della droga: imbarcazioni, furgoni ed auto modificate con sofisticati doppifondi. Gli indagati, strutturati in vari gruppi criminali erano radicati nelle provincie di Lecce e Brindisi con “proiezioni operative” in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Basilicata e persino in Belgio, ove usavano approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina che successivamente distribuivano sulle piazze locali.

Dalle indagini è inoltre emerso come gli arrestati, in alcuni casi, usassero fornire “supporto logistico” anche ad altri gruppi criminali con base in Albania, individuando gli immobili ove custodire lo stupefacente giunto via mare ed alloggiare gli scafisti e gli altri complici preposti alle operazioni di sbarco, fornendo dove necessario anche la disponibilità di mezzi ed autisti per il trasporto dello stupefacente verso varie destinazioni su tutto il territorio nazionale.


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